06 novembre 2002

venerdì mattina sono andata con la mia mamma al cimitero. alle 8 eravamo davanti alla scritta "requiescant in pace" ad aspettare che aprissero. neanche ai saldi c'è così tanta gente ad aspettare l'orario di apertura. sembrava harrod's il primo giorno di sconti.
facciamo un giro dei nostri cari e saliamo per una scala. io vado davanti e dopo 2 secondi sento un tonfo. mi giro e vedo mia madre a terra. era inciampata.

-mamma, tutto bene?
-mi sono rotta un braccio.

dramma. la porto subito al pronto soccorso e stiamo lì tutta la mattina per cercare di capire se si era rotta qualcosa. dopo 2 o 3 ore la dimettono ma si raccomandano che torni il giorno dopo. non c'era l'ortopedico e non si potevano pronunciare in maniera definitiva. così le metto una pomata, la fascio e le dico di stare tranquilla, che avrei pensato a tutto io. l'importante era che stesse immobile.
il giorno dopo torniamo all'ospedale. al pronto soccorso avevano perso le lastre e ci rispediscono in radiologia a rifarle. carino da parte loro. arriviamo in reparto e l'infermiera di turno mi dice che si sono rotte le macchine e che le lastre si strappano mentre escono. stiamo ad aspettare 2 ore, con un bambino che si lamentava per il dolore a un polmone. urlava "mammaaa" e io non potevo fare nulla per lui. mia mamma, al contrario, stava bene e si prospettava sempre più l'ipotesi che non avesse una frattura.
finalmente passa un medico che urla trionfante che ha ritrovato le nostre lastre e che possiamo tornare al pronto soccorso. mia mamma, che è una tipa sveglia come pochi, le dice:
-ma al pronto soccorso mi hanno detto di andare dall'ortopedico!
-ahhh... allora vada su dall'ortopedico al 3° piano.
meno male che la mamma si era ricordata questa cosa, altrimenti saremmo tornate in mezzo alle urgenze e alle ambulanze.

è in ortopedia che conosco la sig.ra novella, che mi espone tutta la sua cartella clinica dal '52 ad oggi. e anche quella di sua madre e suo marito. avrei potuto farle io la diagnosi con tutti i particolari che mi ha dato e con i rudimenti di medicina che ho dopo aver seguito E.R.

-ECG, emocromo, emogas.... intuba, intuba, intuba... lo stiamo perdendo... pupille isocoriche normoreagenti...

la sig.ra novella entra prima di mia madre ma esce subito perchè avevano perso la sua cartella 5 minuti prima. l'avevano data per sbaglio ad un altro paziente e stavano allertando l'ospedale per capire dove fosse finito questo. la sig.ra novella è davvero sfigata.
finalmente la mia mamma entra dall'ortopedico che guarda le lastre, la visita e le diagnostica una distorsione al polso.
usciamo felici dall'ospedale, lasciando alla sua sorte la sig.ra novella. e ce ne andiamo a casa a mangiare i tortelli di zucca. tutto è bene ciò che finisce fuori dall'ospedale.
comunque sia chiaro. anche dopo questa esperienza non voglio cadere nella retorica della malasanità. è vero, avevano perso lastre e cartelle ma sono pezzi di carta. quante volte voi in ufficio perdete fogli e fotocopie? siamo tutti umani, si sbaglia. se si è disposti a non infuriarsi, che è troppo facile, si ha la mente fredda per cercare la soluzione al guaio. e non farsi venire un'ulcera. che poi te la diagnosticano ma ti perdono la cartella. e tu daccapo.
ricordiamoci con chi e cosa hanno a che fare i medici e gli infermieri tutti i giorni. e che spesso sono loro le prime vittime di un sistema che ha delle pecche ma che cerca spesso di fare tutto quello che può.

io restavo a guardarli cercando il
coraggio per imitarli


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