19 settembre 2003

UNO YETI IN ROUGE A LEVRES
quando la mattina ti alzi e la prima cosa che senti e' l'urlo "SIGNORE! SIGNORE!" pensi che armaggeddon sia giu' in cortile con armi e bagagli. che i testimoni di geova si siano riuniti sotto al tuo balcone e ti facciano il gesto dell'ombrello per tutte le volte che gli hai sbattuto la porta in faccia. questo pensi.
poi ti alzi e fai per guardare giu'. e stampi la testa contro la tapparella. e' a quel punto che tiri su la serranda e ti accorgi che i testimoni di geova non ci sono. e che probabilmente sono in giro con il loro "SVEGLIATEVI!". allora cos'era?
"SIGNORE! SIGNORE! E' ARRIVATO L'ARROTINO!"
sospiro di sollievo. la giornata e' partita con un'apocalisse scampata. cosi' t'involi felice in corridoio. pronta a lavarti la faccia con acqua gelata.

e' chiaro che non imparero' mai. non riesco a ficcarmi in questa scatola cranica e tricologicamente ricca che se anche un arrotino sente il bisogno di avvertirmi, qualcosa in casa c'e'. e ci stara' a lungo.

spalanco la porta del bagno e mi scontro contro una colonna. cristobal, sono davvero maldestra. non mi ricordo mai della colonn...

PORCO CAZZO! IN BAGNO NOI NON ABBIAMO UNA COLONNA!

-buongiorno bellizzima!

non sono hal 9000 ma non sono nemmeno casco nero. alle 9 di mattina mery terry e' uscita.

-chi ha parlato?
-zono io, bellizzima!

eccola' li'. BIG MERY TERRY. 1 metro e 50 + 50 cm di cotonatura ai capelli. 180 chili + 2 chili di lacca elidor nella chioma. un viso che ricorda le tavole rotonde dei ristoranti cinesi. quelle che girano e che servono 12 persone. e poi una bocca, vorace abbastanza per deglutire sua figlia. e sulla bocca un rossetto rosso fuoco. acceso, vivo. un pugno in un occhio, una lama nel buio, un fulmine a ciel sereno. un colore inaspettato come una chiazza verde nello stracchino appena comprato. come la lineetta sul test di gravidanza. come la strisciata di deodorante sulla maglia nera appena infilata. di tutte le esperienze devastanti vissute in convivenza con questa donna, il suo rouge à levres e' senz'altro quella piu' sconcertante.

-ciao bellizzima
-signora...
-gomme ztai?
-peggioro visibilmente in presenza di potentini. ma credo che sopravvivero'. vado a vivere a cinisello balsamo in questi giorni.
-eddovv'e'? dalle parti tue?
-qua vicino
-quarda, zono appena 'rrivata. tereza mi ha venuta apprendere alla stazione... poi e' gorza al lavoro... guella ragazza...
-ragazza?
-mari' tereza!
-perche'? maria teresa e' una ragazza? a me sembra piu' un triceratopo non estinto. un lemure notturno. una sula dai piedi puzzoni. un topo morto, come i colori che indossa.
-e'vvero! tereza e' cozi' zolare!
-solare? vabbeh... mi dica signora... ha fatto buon viaggio?
-ah! tremendo guarda! pezzimo! orribbile!
-ma almeno ha fatto colazione? (anche tu ilenia, chiedere certe cose...)
-ho prezo un gaffe' ma qui al nord fa schifo, dizguzto, nauzea
-ci dovrebbe essere abituata! non e' la stessa cosa che prova guardando sua figlia?
-e poi milano! e' brutta, grigia, puzza
-sa com'e': maria teresa ha scelto di vivere in una metropoli costruita a sua immagine e somiglianza...
-e voi del nord! tutti scortezi, pallidi, tutti a lavorare..
-ma nel suo viaggio dalla stazione a qui ha incontrato abbastanza persone per fare una statistica?
-zi vede. zi vede che ziete cozi'. tutti tristi
-forse e' l'effetto che fa lei alle persone che la vedono. c'ha mai pensato?
-zenti bellina...
-che c'e'?
-haiffatto golazione?
-no. E NON INTENDO FARLA.

da quel momento in poi ho dei buchi. sprazzi di ricordi che riaffiorano senza darmi il senso delle cose. ricordo solo che big mery terry mi ha trascinato per un braccio, fatta sedere in cucina e messo un tovagliolo alla gola. cosi' stretto da farmi soffocare. poi nulla. un buco nero alla corsicato.
non ricordo com'e' andata. il gastroenterologo che mi ha curato al san raffaele dice che l'ho scampata bella. che mi riprendero' quanto prima. ma che non devo piu' mangiare quei panini.

-panini? quali panini?
-quando sei arrivata qui deliravi. e avevi ancora in bocca del pane a fette. in mano il resto.
-il resto di cosa?
-il resto di cio' che ti ostruiva la bocca dell'esofago. un panino al rosmarino e semi di finocchio. spalmato di burro e imbottito con salame piccante. uno dei nostri ausiliari e' svenuto al solo vederlo. signorina, alle 9 di mattina... un panino cosi'... mi meraviglio di te...

e poi mi dicono che non si dovrebbe essere violenti.

chissa' che sarai
chissa' che sara' di noi

01 settembre 2003

SEGNI AMMONITORI
nell'antichita' gli aruspici interpretavano le interiora di animali per prevedere il futuro. che mi serva di lezione, che quando compro il rognone ai miei gatti dovrei mettermi li' a cercare di capire la mia vita. oppure dovrei fare come gli aùguri e guardare i film porno, per interpretare il comportamento e la disposizione degli uccelli.
oppure potrei trasformarmi in un novello bernacca e controllare la situazione meteo. che se il cielo e' grigio significa che piange per qualche evento prossimo futuro.
ma si sa, sono testarda. il carapace di una caretta caretta a me mi fa una pippa. e se milano e' canna di fucile tipo golf degli anni '80, io non ci faccio caso. e se il rognone del mio gatto e' in avanzato stato di decomposizione tipo CSI io ci passo sopra. e se il film porno ha una strana architettura di uccelli ci passo... beh, ci passo una buona oretta di tempo e poi ci passo sopra.
uno nella vita deve cogliere i segni premonitori. e soprattutto i segni ammonitori. che ti dicono cosa ti succedera' la settimana ventura. e te lo dicono in tempo affinche' tu possa studiare il piano di evacuazione e metterti in salvo. eventualmente insieme ai rognoni, ai gatti, al film porno e al videoregistratore.

giovedi' entro in casa e vado diretta in camera. non so voi, ma quando arrivo a casa io ho dei gesti abitudinari che ripeto automaticamente senza rendermene conto. appendere le chiavi, aprire le finestre, guardare se urby e cammy stanno bene, dargli un po' di palline energetiche. e buttare la borsa sul letto di fianco al mio. quello sempre libero in caso venga qualcuno a trovarmi. e che normalmente e' la raccolta differenziata di tutto cio' che non ho voglia di buttare nell'armadio.

ora, se butti la borsa sul letto suddetta borsa non fa rumore. cadendo sul materasso, NON FA RUMORE.
giovedi' sono entrata in camera. ho appeso le chiavi, aperto le finestre. non ho controllato urby e cammy perche' sono ancora in vacanza a carpi, coi nonni. quindi sono direttamente passata al lancio della borsa sul letto.

TONF.

mi giro e non vedo la borsa.

PORCO CAZZO.

non c'e' piu' la borsa.

PERCHE' HA FATTO TONF?

ecco che le sorprese non sono ancora finite. anzi, non sono ancora iniziate.
non solo in camera mia non c'e' piu' la borsa, ma non c'e' piu' nemmeno il letto. quello degli ospiti.
e il mio tempo di reazione tra l'avvistamento del letto mancante e la comprensione di cio' che poteva essere accaduto e' pari a quello di john capel ai mondiali di parigi.

-teresaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

se avessi avuto una liana l'avrei usata per arrivare in un balzo in cucina. e strozzare quella fisalia con le mie stesse mani. solo che, una volta in carcere, i suoi parenti sarebbero venuti in processione a ringraziarmi e mi avrebbero portato le specialita' potentine in dono di riconoscenza. quindi niente liana. anche per ovvie condizioni climatiche.
mi limito al richiamo vocale.

-teresa, porco di quel cazzo, se non vieni qui entro 2 secondi ti giuro che ti spezzo le braccine e le sotterro sotto la sabbia del gatto dei vicini.

silenzio.

-teresa, cristo di una madonna, vieni qua o prendo tutti i tuoi vestiti e li do' ai ricchi di via montenapoleone per fargli capire che esiste una notevole gamma di vie di mezzo tra te e loro.

mutismo

-teresa, catapultati qua come i gemelli derrick o giuro che scuoio la borsa di pelle che ti ha regalato isabella per il tuo compleanno.

insonorizzazione totale.

-teresa, se non vieni qua subito sbatto tutti i tuoi formaggi nel cesso e tiro l'acqua.
-checc'e'?
-come hai fatto ad arrivare cosi' in fretta?
-ho zentito che dicevi formaggi
-ecco, appunto. dov'e' il mio letto?
-stalli'. che zei cieca?
-idiota, quell'altro letto, quello per gli ospiti!
-in gamera mia!
-prego?

trattieniti, ile. ci dev'essere una spiegazione.

-zta in gamera mia perche' vengono ozpiti e mi zerviva.
-pareva brutto chiedermi il permesso?
-ma ziamo amiche! che te lo chiedo a te che tanto mi dici di zi'?

trattieniti ile. la rabbia va trattenuta come le puzzette. quando sei in compagnia.

-ma se avessi ospiti anch'io? ci hai pensato?
-cazzi tuoi! l'ho prezo prima io il letto!
-ma sei deficiente o hai un'afasia grave al lobo frontale del cervello? il letto e' mio!
-anche le lenzuola, se e' per quezto!
-sorry?
-ho prezo anghe le tue lenzuola perche' le mie so' brutte. le tue c'hanno i dizegni belli

e' li' che comincio a darmi pizzicotti. a sbattere la testa contro il muro. a gettarmi secchiate d'acqua in faccia. tutto questo DEVE essere un incubo. non puo' esistere una persona del genere nel mondo reale. forse i raeliani hanno ragione. forse siamo tutti governati da entita' aliene. matrix e' dietro l'angolo.

-teresa, mi stai facendo uno scherzo? e se si', in base a quale carnevale? perche' per il nostro e' un po' presto... forse santiago de cuba?
-che sgherzo? tengo ozpiti la prozzima settimana!

ho un presentimento. i rognoni non erano freschi. il cielo e' tipo quello di mary poppins quando bert balla tra i cucuzzoli. i film porno di blockbuster erano tutti fuori.

-viene isabella?
-no
-allora johnny
-no
-viene una tua collega di lavoro?
-no
-una nuova amica che hai conosciuto sulla metro?
-no
-una vecchia amica che non hai conosciuto sulla metro?
-no
-viene una mia amica?
-no

ti prego signore, saro' buona. ma non farmi questo. faro' la brava, non diro' piu' porco cazzo. non diro' le parolacce, non desiderero' l'uomo d'altre. onorero' il padre e la madre, santifichero' le feste, anche quelle musulmane. ma non farmi questo. non rubero', non uccidero'. non commettero' falsa testimonianza. mettero' il disco orario al giusto minuto e non mezz'ora avanti. non giurero' malattie veneree ai vigili urbani di carpi e cologno. ma non farmi questo. signore, se mi vuoi bene, non farmi questo. mangero' i broccoletti della mensa. mangero' anche le melanzane di mery terry. anche quelle sott'olio. ma non farmelo, ti imploro. non rubero' piu' nastro adesivo e carta e pennarelli e blocchi e pellicole fotografiche in ufficio. non faro' piu' telefonate a scrocco dalla mia scrivania. non usero' internet per piu' di 10 minuti al giorno. solo lavoro. niente hobby. andro' in un campo profughi ad accogliere i gommoni. andro' insieme ai profughi in gommone per capire cosa provano. carichero' a spalla i profughi per capire cosa prova un gommone. ma ti scongiuro, risparmiami jahve'. risparmiami la tragedia che credo si stia per scaraventare sulla mia vita.

-teresa?
-zi'?
-se non viene isabella, johnny, qualche collega e amica... ccchhhi vvvvvv... chi vvvv.. chi vvviene?
-MAMMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

porco cazzo. puttana troia ladra, quanto mi piace il marito di quella la'. e domenica col cazzo che vado a messa con mia madre. e 'sta minchia che porto aziz alla moschea. se arriva big mery terry giuro che prendo il fucile di mio zio cacciatore e la ammazzo. e alla polizia diro' che il fucile era suo e voleva ammazzarmi perche' non amo la sua cucina. e quando parcheggero' al comando, mettero' il disco orario avanti di mezz'ora. che gli venga la sifilide. e gli scoreggero' sulle auto dopo aver mangiato le verdure piu' puzzolenti e cancerogene del mondo. e gli daro' fuoco con un falo' fatto con la carta della fotocopiatrice dell'ufficio. e buchero' tutti i gommoni di profughi che arrivano in italia con la pinzatrice. e faro' le foto mentre affondano, telefonando agli amici per raccontargli le mie imprese. e poi tornero' nel mio loculo lavorativo e navighero' per tutti i siti porno che esistono. perche' almeno stavolta, in base alla disposizione delgi uccelli, capiro' il mio destino. eccheccazzo.

Paure sbagliate
commedie già date rivivro'.