31 luglio 2003

FRENCH KISS
di solito non mi impongo alle persone. se ho un parere cerco di difenderlo, mai di improrlo.
ma ieri sera davano french kiss. e sapevo che mi sarei imposta. sono uscita dall'ufficio, ho comprato un macbacon menu e sono volata a casa. 20:54. ho spalancato la porta, buttato la borsa sul mobile in cucina e guardato mery terry:

-stasera non sento ragioni. c'è il mio film preferito e si guarda quello.
-vabbuo'

vai, andata. 20.55. inizia. kate è sull'aereo che tenta di superare la sua paura di volare. io scarto il mac-sacchetto e inizio a mangiare.

-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè
-parla a telegramma per stasera. devo vedere il film
-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè
-il tempo a tua disposizione è esaurito.
-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè... mi fai ridere
-e tu mi fai piangere
-mi fai ridere perchè hai comprato macdonald's pur di non guginare
-e allora?
-hai paura di perderti una battuta del film?
-certo! la vita con te è talmente dura che se non mi consolo con l'umorismo del film muoio
-potevo guginarti io! ci sono delle melanzane all'aglio
-e l'estintore da spararmi in gola per vanificarne l'effetto ce l'hai?
-eh?
-senti, lascia stare. voglio vedere il film.

charlie è partito e kate è attaccata al telefono, sperando di potergli parlare della casa.

-che tiene quello?
-chi?
-quello al telefono
-è charlie, il fidanzato di kate
-no, il fidanzato è un altro
-no. quello è il fidanzato di kate. è a parigi
-ah! allora l'ho già visto questo film. che lui alla fine muore.
-devi aver visto il sequel. charlie alla fine del film gode di ottima salute.
-ma perchè ciambotti?
-che faccio io?
-ciambotti, fai gonfusione
-confusione su cosa?
-quello non è il fidanzato. non vedi che è ubriaco?
-ma perchè, il fidanzato di kate non puo' ubriacarsi?
-e dov'è?
-a parigi, cristobal!
-e perchè?
-è a un convegno di medici
-perchè è malato?
-no, porco cazzo, perchè è medico
-in cosa?
-ma che caspita te ne frega!
-tanto pè sapè

charlie ha chiamato kate. le ha detto che si è innamorato di juliette. addio.

-e adesso che fa?
-parte per parigi per riprendersi charlie.
-ma lei c'era già a parigi
-no, è in canada
-no, è a parigi. all'inizio del film era sull'aereo
-era su un simulatore di volo. non è mai partita.
-ahhhhhh... pero' 'sto film è tutto ciambottato
-ma che è 'sto ciambottare?
-la ciambotta!
-spiegati, sfinge della lucania!
-è una ricetta nostra. ci metti dentro un po' di tutto e mischi. per questo fai gonfusione. ciambotti.

luc è sull'aereo. e si mette a parlare con kate delle loro esperienze sessuali.

-ma che parli cosi' co' uno che non conosci?
-teresa, è un film
-ma io non parlo dei fatti miei co' uno che vedo per la prima volta sull'aereo
-teresa, si chiama sospensione d'incredulità. fai passare per buono quello che il film ti fa vedere.
-gomunque lei si sta comportando male e fa la figura della poco seria.

luc nasconde la collana nella borsa di kate. e sbarcano a parigi.

-e mo' che fa? la insegue?
-deve riprendersi la collana
-e dove l'ha gomprata?
-se la nasconde alla dogana, vuol dire che l'ha rubata
-allora lui è un ladro
-sagace!
-c'avevo raggione che lei non gli doveva parlare. lui è un poco dibbuono

kate arriva al george v e vede charlie con juliette. sviene per l'emozione e bob le ruba la borsa.

-che scema! i soldi se li doveva mette nelle mutande! bisogna esse previdendi
-adesso va a riprendersi la sua roba, il suo passaporto, i suoi soldi, le sue vitamineeeeeeeeeeee
-ma se non c'ha soldi come fa?
-deve affrontare le sue paure e cavarsela da sola
-secondo me se si metteva i soldi nelle mutande era a posto

kate è sola e persa a parigi. sulle note di paolo conte. e luc scopre che la collana è rimasta nella sua borsa. la insegue.

-dov'è adesso?
-all'ambasciata americana
-è americana?
-in attesa di passaporto canadese. quindi la mandano all'ambasciata canadese
-che scema! se andava subito là non si faceva la fila! fingeva di svenire e la facevano passà avandi!

rifiuto di rinnovo passaporto. kate torna al geroge v e scopre che charlie sta partendo per cannes.

-ma è scema?
-perchè?
-non vede mai la torre iffel
-Eiffel, con la E
-non la vede quella cretina
-innanzitutto non offendere kate. secondo lei non vede la torre perchè non è innamorata. infatti la vedrà per la prima volta quando è di fianco a luc. che è l'uomo della sua vita.

sssttt. silenzio. parte il viaggio parigi-cannes.

-ma lui l'ha baciata!
-veramente è stata lei
-te l'avevo detto che è una poco dibbuono!
-ma lei stava sognando e crede di aver baciato charlie
-ma se charlie è con l'altra!
-s?, cristobal, ma è un sogno! S O G N O

luc si accorge che si sta innamorando. ma alla mattina discute di formaggi con kate. è a quel punto che mery terry si illumina

-452 formaggi?
-pensa... in francia ce ne sono 452 tipi. perchè non ti trasferisci e non stai là finchè non li hai assaggiati tutti?
-mi schifano i formaggi fragesi. a me piaggiono guelli delle parti nostre. e mo' che fa? si sende male?
-lei è intollerante al lattosio. ha lo stomaco delicato.
-ma se lo zapeva perchè lo ha mangiato?
-perchè sta bene dopo il bacio con luc
-gomungue coi formaggi delle parti nostre non succede mai
-per forza! hai lo stomaco piu' forte della vacca che li produce!

kate ha gli spasmi. si ferma a la ravelle con luc. dalla sua famiglia. e si accorge che forse si sta innamorando anche lei.

-ma lui ha la vigna?
-la sua famiglia ce l'ha
-allora è ricco. che ci fa con la vigna?
-produce polenta
-eh?
-che cazzo vuoi che ci faccia con una vigna! VINO e UVA!
-a me non piace. la bionda è intollerante anche a quello?
-no
-meno male

luc aiuta kate a riconquistare charlie. ma a lei non interessa piu'. vuole solo tirar luc fuori dai guai. allora sacrifica le sue 45.782 uova per il nido e s'imbarca sull'aereo

-che fa? è scema?
-perchè?
-gli ha dato i soldi?
-lei lo ama. ma crede che lui non la ami. quindi fa tutto di nascosto.
-e charlie?
-non lo vuole più
-e si è fatta tutto 'sto viaggio per niende?
-per trovare il suo vero amore e le sue vere radici

luc raggiunge kate e le dice che non deve volare via. e vivono felici in un cottage di pietra.

-ma vivono li' adesso?
-si'.
-ma è scema? lascia un medico per un contadino
-teresa
-z???????
-quanti anni hai
-33
-sei fidanzata?
-no
-ecco, allora io non mi metterei a dar consigli sull'amore. con te piu' che altro ci sono da leggere avvertenze ed effetti collaterali
-gomungue haffatto male. doveva stà coll'altro
-ma lei ama luc!
-ma quello è sporco e frangese!
-ma tu sei brutta e potentina!
-gomungue io 'sto film l'avevo già visto
-l'avevi seguito con cura, vedo
-vado a telefonà a mia sorella
-prego
-non gi gapisce niende di questo telefono
-chi?
-mia sorella
-non capisce niente del TUO telefono?
-no, del suo. l'ha gomprato uguale pure lei.

macera, macera, macera. marcisci, marcisci, marcisci.

30 luglio 2003

MESSAGGIO ALLA NAZIONE: STASERA ALLE 21.55 SU RAI 1 C'E' FRENCH KISS.
Guardatelo, è il mio film della vita.

22 luglio 2003

BENTORNATA MERY TERRY
ecco, io ho pazienza. io di pazienza ne ho proprio tanta. sono calma, serena e rilassata. ho una grande pazienza. maporcadiquellavaccamaiala (giusta alternanza di suino e bovino) quando vedo mery terry mi scappa tutta d'un colpo. non la pipi'. la pazienza. beh, forse anche la pipi'.

sapevo che rientrando l'avrei trovata in casa. probabilmente abbronzata, probabilmente con le sue braghette grigio topo-morto.
e invece nulla. il silenzio. giro la chiave nella toppa e la casa e' vuota. so che non puo' essere caduto l'aereo. non ho avuto torta di compleanno, di conseguenza niente candeline, ergo nessun desiderio espresso, percio' zero desideri avverati. l'aereo e' rimasto su e mery terry e' scesa giu'. dov'era andata?
non faccio in tempo a godermi la solitudine che suonano alla porta. apro e non c'e' nessuno. richiudo.
tre passi in corridoio e risuonano alla porta. apro. nessuno. richiudo. ci sarà un contatto.
sei passi in corridoio e di nuovo il campanello. stavolta faccio un balzo da canguro. apro di scatto.

-buuuuuuuu... ilèèèèèèèèèèèèèèèèèè.... buuuuuuuuuuuuuuu

dolore costrittivo, opprimente e bruciante nella regione dello sterno e del cuore. si irradia al collo, alla mandibola, alle braccia e alle spalle. alla parte alta del ventre. nausea, vertigini, senso di debolezza, eccessi di sudorazione. difficolta' di respirazione, polso irregolare. stato d'angoscia, pallore del viso. non c'e' scampo: e' infarto.

-ilèèèèèèèèèèèè... ti ho fatto uno sgherzo!
-lo scherzo me lo ha fatto la vita quando ti ha messo sulla mia strada. anzi, nel mio appartamento.
-ti ho vizto arrivare dal balcone e mi so' nazcozta sulle scale. poi quando zei arrivata ho zuonato e mi so' nazcozta nell'ascenzore
-mai che succeda come nei film che la tromba dell'ascensore e' vuota? come al dottor drake remore'?
-zo' tornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
-la mia valigia?
-zo' tornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
-ho capito. la mia valigia?
-tornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
-teresa... LA MIA VA-LI-GI-A
-zta in camera

quando sono entrata in camera mi sono guardata attorno. non la vedo.

-teresa... non c'e'
-zta vicino all'armadiooooooooooooooo
-ma vicino all'armadio c'e' un vecchio scatolo...

realizzo. realizzo che quella scatola scura una volta era la mia valigia. adesso è una campana per la raccolta differenziata. spariti tutti gli stickers dei viaggi che ho fatto: cuba, jamaica, honduras, spagna, grecia. niente. ci avevo attaccato anche un adesivo con scritto ILENIA. tolto. si vedeva benissimo il segno della colla.nel frattempo la pantegana di potenza arriva dal corridoio.

-quella è la mia valigia?
-zi'
-e i miei adesivi? la scritta col mio nome?
-li ho tolti
-che significa: "LI HO TOLTI?"
-li ho tolti perche' io mica mi ghiamo ilenia. non pozzo mica andare in giro co' una valiggia col nome di un'altra. ti pare?
-mi pare un cazzo, cristobal! la valigia e' mia!
-zi', ma la uzavo io. guindi ci ho tolto il nome. se vuoi ce lo rimetti. ti gompri un altro adezivo.
-ma sei deficiente o ti ha morso una mummia del cairo?
-so' stata al cairo mo' ti faro' vedere le foto
-non me ne frega una cippa di vedere le tue foto. voglio RI-vedere i miei adesivi. i miei ricordi dei caraibi...
-li ho buttati
-stai scherzando
-stavano male sulla valigia. non mi piacevano.
-anche a me non piaci tu eppure micca mi metto a rivedere la tua estetica. anche perche' non ne uscirei viva.

non ne vale la pena. i feel good, i feel good, i feel wonderful. stai calma. porta pazienza. ma almeno, teresa, ringraziami della valigia.

-zenti...

sia lodato gesu' cristo. sta per ringraziarmi, darmi un souvenir che mi ha comprato per sdebitarsi e tutto passera'.

-volevo di'...

siamo alle solite. discorso sincopato alla celentano.

-volevo dirti...

dillo quel grazie... dillo...

-siccome mi hai preztato la valigia...

ecco sta per dirmi: "ti ho portato un pensierino dall'egitto. grazie."

-siccome mi hai preztato la valigia volevo dirti...

dai...

-...che e' proprio scomoda la gombinazione. e poi non me la rigordavo piu' e ho dovuto rombere l'aggeggio.

e' solo in quell'attimo che noto che la serratura e' scassata. che i numerini che servono per aprirla non esistono piu'.

-ma ti avevo detto che la combinazione era la data dell'assassinio di kennedy. 22 11 63. te l'ho fatta memorizzare sul cellulare. e se non ti fossi ricordata, potevi chiedere a qualcuno quando e' morto kennedy e risalire alla combinazione!
-ma non volevo spendere a usare il cellulare
-ma razza di cerebrolesa, a consultare la rubrica micca spendi!
-ah, no? con 'sto cellulare nuovo mica ci capizco niente!

comincio a emettere gemiti e a sbattere in aria le braccia. sembro kate in french kiss quando scopre che bob le ha venduto tutto il contenuto della borsa. e si dispera ripensando a tutto cio' che ha perso ("i miei soldi, il mio passaporto, le mie vitamieneeeee"). non ho parole. non so che dire. e non voglio dire niente perche' altrimenti compio un potenticidio.

-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè
-che cazzo vuoi
-non ti ho bortato niente dall'egitto. gia' ti avevo usato la valigia...
-credo di non aver capito
-ti ho fatto la cortezia di usare la tua valigia. piu' di cozi'...

non imparo mai. non imparo mai che mentre mery terry vola dalla finestra, devo prenderle i tempi. perche' io di pazienza ne ho. ne ho proprio tanta.

e nel far le valigie ricordati di non scordare

21 luglio 2003

COMPLEANNI
sabato era il mio compleanno. il regalo più bello sarebbe stato il dirottamento dell'aereo sul quale mery terry stava tornando da me. con la mia valigia. in realtà, tra i primi 3 posti si piazza immancabilmente sara, col suo biglietto.
ve lo pubblico perchè vi rendiate conto che al mondo c'è qualcuno matto quanto me. e perchè vi rendiate conto della persona che sono. nel caso voleste d'ora in poi non leggermi più, capiro'.

"19 luglio 2003.

Ho, bene o male, almeno 10 motivi per considerarti speciale:

1)quando eravamo piccole, in inghilterra, mi hai salvato la vita mentre un'auto mi stava investendo (!)

2)da ragazzine, quando giocavamo a pallavolo a casa tua, mi hai fatto conoscere la Stecca, figura poi decisiva nella mia formazione personale

3)a 16 anni sei andata da fonzie e gli hai detto : "guarda che il bacio è l'anticamera dell'amore!", facendolo così riflettere profondamente sul significato del nostro incontro

4)hai messo la domanda di zecchi a passaparola

5)hai scritto le preghiere dei fedeli del matrimonio della bene, da sola alle 3 di notte, spacciandole per un lavoro d'equipe

6) è capitato anche te di innamorarti di uno stronzo, almeno una volta, facendomi sentire che non sono sola al mondo

7)mi hai fatto conoscere teo e ciccio..... (rifletti)

8)ti sei arrampicata sulla cancellata del carcano alle 2 di notte per strapparmi urby

9)l'anno scorso, al mare, mi hai fatto una piega da shianto (da schianto in autostrada contro un camion)

10) mi dici sempre che sono bella, anche quando sono inguardabile."

(segue una parte affettuosa che salto)

credo di dovervi delle spiegazioni, punto per punto.

1)avevamo 13 anni io e sara. lei veramente ne aveva 12. eravamo in inghilterra e stavamo rientrando a cena. lei ha fatto per attraversare la strada ed ecco che sbuca un'auto. io faccio uno scatto alla roadrunner e la tiro a bordo strada. salvandole la vita. più tardi, negli anni, la sua famiglia mi ha ripetutamente giurato vendetta

2)la "stecca" era la classica bambina rompicazzo che c'è in ogni compagnia. quella che ti viene a chiedere: "posso giocare con voi?" e tu le inventi mille scuse perchè non vuoi. eravamo stronzette da piccole. se avessi un figlio e facesse così, ora, lo educherei al rispetto delle "Stecche" esistenti sul globo.

3)fonzie è stato un fidanzato della sara. lui l'ha baciata e poi ha fatto un po' il fenomeno. io allora, da brava ibarruri, ho cercato con le me parole di fargli capire che baciare sara era stata una cosa importante. che micca tutti i giorni si ha una fortuna così.

4)sara ha una passione per l'arte e per zecchi. quando lavoravo a passaparola, mettevo nei copioni le domande sulle cose che le piacevano.

5)bene, lo scopri ora. ma quelle preghiere dei fedeli le avevamo pensate in precedenza. insieme. io le ho solo ricopiate.

6) stendiamo un velo pietoso sugli stronzi di cui mi sono innamorata

7)i personaggi menzionati sono amici miei che ho presentato a sara. vergognandomene io stessa. non riesco a trovarle l'uomo della vita

8) questa del carcano la sapete già. se avete parenti che lavorano al carcano, per cortesia, non diteglielo che mi arrampico sui cancelli e strappo locandine

9) al mare non ci si asciuga mai i capelli. ma ogni tanto vien voglia. sara ha dei bellissimi capelli ricci. ma ogni tanto se li stira. al mare, l'estate scorsa, mi ha chiesto di farle la piega liscia. io ci ho messo tutto l'impegno e l'amore di cui ero capace. ma ammetto che la piega era oscena e i capelli rovinati. sara è dovuta uscire con le treccine. e anche con quelle traspariva la scarsa perizia dell'acconciatrice. a mia discolpa devo dire che avevamo perso il beccuccio del phon e io non riuscivo a direzionare bene il getto d'aria calda. per quello.

10)io a sara voglio bene. e la vedo sempre bella. in realtà lei è veramente bella. e infatti quando usciamo insieme io sono quella simpatica.

ho scelto te una donna per amico

16 luglio 2003

ANOMALIA
cerco di scrivere in modo ironico. cerco di usarla, questa ironia. ma oggi ho voglia di dire qualcosa d'altro. in altro modo.

domenica ero in una pizzeria al taglio. fresca, di doccia appena fatta. abbronzata, di honduras appena tornata. con la camicia a fiori, i capelli ricci e la voglia di stare al sole. entro nella pizzeria. con la fame del pomeriggio. di quel relax che ti dà solo la domenica.
entro e ordino un pezzo alla salsiccia.

-con l'angolo, per favore...
-certo!

e col sorriso giro il muso verso l'angolo del locale.
eccola l?.
90 anni. magra come un chiodo. che non capivi se le mancavano muscoli o addirittura un braccio. o una gamba.
talmente magra che se l'avessi abbracciata mi sarei abbracciata da sola.
era la mamma della pizzaiola. che masticava il suo quadrato di margherita. ed era un po' duro e si tirava fuori dalla bocca quei boli soffocanti. li appoggiava sul grembiule, dandosi tempo per masticarli in seguito.
guardava i golosi entrare nel locale e poi uscire. e si sentiva come loro, perchè tutti mangiavamo pizza.
mi ha fatto una tenerezza immensa. e mentre ingoiavo pezzi di salsiccia e mozzarella, mi sono messa a piangere. avrei voluto abbracciarla e dirle "le voglio bene, signora". ma non avrebbe capito.
ho mangiato tutto il tempo guardando lei. e lei ha mangiato tutto il tempo guardando il suo grembiule. contando quanti boli di pizza doveva ancora masticare. una fatica, quel quadratino. per me, un attimo. per lei, una sera intera.
ho continuato a piangere, anche una volta uscita. e sulla soglia, le ho sorriso. lei mi ha guardato e poi ha continuato a rotolarsi in grembo i suoi boli. ma io, andando alla macchina, piangevo ancora.

14 luglio 2003

COME MACCHIA D'ALBICOCCA
ci sono cose nella vita che quando ti succedono ti fanno capire che non c'è rimedio. quando ti macchi d'albicocca, per esempio. se la goccia arancione cade su un capo bianco, puoi provare con la candeggina. ma l'insidia si nasconde dietro il capo colorato. ecco, in quel caso non c'è omino bianco che sbianchi o perlana che rispetti i colori. smacchiare l'albicocca è impresa ardua.
quando è arrivata mery terry nella mia vita si è appiccicata alle mie braghe come macchia d'albicocca. e le braghe erano rigorosamente colorate. mery terry è il mio cul de sac.

al momento madre teresa di pastasciutta è nel mar rosso. mare che dopo la prima abluzione avrà sicuramente assunto i toni decisi del verde marcio. vivere senza di lei in casa è un paradiso, mi sono detta. mi sono sentita come lady oscar quando aiuta i rivoluzionari a prendere la bastiglia.
invece il suo spirito aleggia in casa sotto le forme più insospettabili e spaventose.
settimana scorsa, la prima di libertà sotto cauzione, mi sono goduta il bagno, la cucina, il corridoio. e sono andata a dormire presto. un po' perchè sto scrivendo tanto e sono stanca e un po' perchè volevo ascoltare il silenzio di casa.
nell'oscurità, con le finestre aperte, non temevo nulla. se anche entravano le zanzare non potevano farmi niente. sono anemica e c'è poco da succhiare. in più, quel poco di sangue che ho, se lo sono prelevati i sand flies dell'honduras. quindi, care le mie zanzare , vi è andata male.

ma non ho considerato lui: il pipistrello. si è fiondato in camera mia come il conte dracula su lucy. ho avuto una paura tale da pensare solo a scappare. cosi' mi sono ricordata di soldato jane e ho attivato le tecniche dei navy seals: mi sono buttata giù dalla branda, rotolando sul pavimento. a passo di ghepardo ho strisciato fino alla porta, l'ho aperta e sono uscita. richiudendomela alle spalle.
tremavo. le tossine che non espello bevendo acqua, le ho espulse coi sudori freddi di quei momenti. ero la grotta sudatoria di me stessa. ho aspettato che dampyr uscisse. ho cercato consolazione via sms e l'ho trovata. ma quell'essere stokeriano permaneva. nella mia stanza. all inclusive. senza avere il braccialetto del villaggio.
dopo qualche tempo, sono rientrata. al buio doveva aver ritrovato la via d'uscita. mi sdraio, mi rilasso e sto per crollare.
a un certo punto sento: fr... frrrrr... frrrr...
d'istinto guardo la finestra alla mia destra. vedo arrivare un deltaplano-a-sonar direttamente verso la mia faccia. il topo palmato puntava me.
secondo ciak di soldato jane e seconda botta di hammam.
basta, non ci dormo li' dentro, ho paura. dormo da un'altra parte. ma dove?
a quel punto mi giro e capisco. capisco che non ho via d'uscita. che devo andare a dormire nella stanza di mery terry.

... <- UN MINUTO DI RACCOGLIMENTO IN MIA MEMORIA

vuota, pulita, disinfettata. quella stanza è l'unico riparo.
con non poco ardire varco la soglia del sacro tempio di madame tomino d'alba. mi sdraio sul letto. e cerco di dormire. ma un santino di padre pio mi inquieta. allora mi giro dall'altra parte. le sue mutande, messe in bella mostra sulla sedia. provo a dormire a pancia in giù, ma così affondo la testa nel materasso, pregno del suo odore. con la faccia in su, invece, scorgo solo il soffitto. ma il suo lampadario arriva direttamente dal set del rocky horror. anzi, solo dell'horror.
non credo di essermi addormentata. credo di aver perso i sensi. credo che il mio inconscio, per proteggermi, mi abbia mandato in catalessi.
la mattina mi sono sveglita alle 6. e chi mi conosce sa che non alzo mai la saracinesca delle palpebre prima delle 9. ho resistito 4-5 ore in quella stanza. ma di più no. perchè alla luce del giorno, vi giuro, era tutto molto più spaventoso. anche del pipistrello.
la prossima volta dormirò con dracula piuttosto che con l'ombra del pigiama grigio-topo morto di mery terry che troneggiava sul servo muto. d'altronde sul pipi ci posso girare un documentario. beh, effettivamente anche su mery terry. ci penserò seriamente.

sotto il lampadario delle stelle,
inutilmente imitatrici dei tuoi denti.
Prendi, e dagli spaventi
tanto sentimentali,
tiri le diagonali dei sospiri violenti.
Svegliata la mattina,
guardi nel posto accanto



08 luglio 2003

LA LACRIMA DI ROBERTO SATTI
la settimana scorsa è volata via come i rotoli della scottex nello spot di qualche tempo fa. sapendo che mery terry partiva, assaporavo ogni momento come se fosse l'ultimo. ben sapendo che era veramente l'ultimo. ma prima di godermi l'agognato premio della sua assenza, ho dovuto superare un paio di inopinati e dolorosi dossi della vita.

entro in casa e chiudo la porta. silenzio. tipo quello che seguiva un'interrogazione improvvisa di matematica. niente "ilèèèèèèèèèè". eppure a mery terry, 'sta lucy della rift valley del terzo millennio, la parola l'hanno data. ed io le ho persino prestato la mia valigia, quindi dovrebbe baciare la terra su cui cammino.
3 passi in corridoio e ancora niente. cucina pulita. stufa albina, segno che nessuno ci ha cucinato sopra.
6 passi in corridoio e regna l'insonorizzazione.
9 passi e da lontano sento un rantolo. come un puffin islandese caduto sul ghiaccio.
12 passi: di fronte al bivio. busso in camera sua per sapere se sta bene o entro in camera mia a godermi la pace?
13esimo passo: mi butto sul mio letto e lancio le scarpe a 1 micron da urby e cammy. rischiando l'infanticidio ittico.

dall'uscio di fronte si apre uno spiraglio. nessie si sta avvicinando. e tra poco, lo so, mi deturperà l'anima con la sua presenza.

-ileniààààààààààààààà
-entra
-mo veramende soggià endrata
-parli peggio del solito. hai un chilo di ghiaia in bocca?
-no
-che c'è? non mi chiami mai ilenia per intero
-non g'ho niende
-sputa. possibilmente non addosso a me
-non ho niende
-allora levati dallo stipite e pensa a quanto starai bene in egitto. e alla possibilità di stabilirti laggiù per sempre. tra l'altro se ti metti a gattoni possono scambiare le tue chiappe per gobbe di cammello. sai i soldi che ti fai a portare in giro i turisti?
-so' triste
-eeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhh, porco cazzo. o ti sfoghi o ti levi dalla mia area di sicurezza.
-so' triste
-l'ho capito. ora gira l'audiocassetta che hai nell'epiglottide e passa al lato B. dimmi perchè.

e inizia a piangere. probabilmente espellendo tossine assunte coi suoi cibi citrugni.

-si sposa
-chi?
-lui
-lui chi?
-il mio fidanzato
-mi manca un passaggio. se il fidanzato è tuo, con chi si sposa, di grazia?
-con la sua fidanzata.
-ricapitoliamo: tu hai un fidanzato che ha una fidanzata che sta per diventare sua moglie?
-zi'
-quanto ancora devo scoprire sulle usanze potentine!
-che sdronzo!
-io direi piuttosto... callido! se scappa da te e impalma un'altra...
-è per colpa sua che mi è successo tutto
-successo che?
-quando ci ziamo lasciati ho gominciato a ingrassare
-ma quello micca è colpa sua
-e avendo gominciato a ingrassare mi è venuta la cellulite
-guarda, ne hai talmente tanta che secondo me te la portavi dietro già da prima, comunque...
-e guindi so' aumendata 15 chili e mi so' ridotta cosi'
-un uomo da solo non puo' arrivare a tanto. credo sia un problema di malformazione dalla nascita
-per colpa sua so' brutta
-anche se fosse, teresa, è acqua passata. ora tu hai la tua vita e lui ne sta per iniziare una nuova. devi guardare avanti. magari in vacanza trovi un beduino e vivi felice nel sahara.
-ma 'sto sdronzo mica me lo poteva dire? da mia cuggina l'ho dovuto zapè!
-teresa, apprezza il gesto. non ha voluto farti soffrire. e magari ha pensato che tu lo avessi dimenticato. e che stessi vivendo una storia con un altro. anche se quest'ultima ipotesi mi sembra da inguaribile ottimista. e utopista.
-sdronzo rimane, 'sto cornuto! è per colpa sua che mi so' spundati i brufoli!
-questo non lo sai. magari ti sono spuntati perchè non stavi bene a prescindere. non dargli colpe che non ha.
-'sto pezzo di merda! quando mi ha lasciato so' caduta in depressione e mi so' stata chiusa in caza 1 mese.
-teresa, tutti abbiamo momenti duri. quando ti ha lasciato non voleva certo farti dal male. era una scelta che doveva fare (merda, parlo come natalia aspesi. come liala. come la bossi fedrigotti. come quella dentona della boralevi. potrei condurre "donne al bivio-dossier").
-lo odio. io so' qua e lui si zpoza!

e piange. ben più di "una lacrima sul viso".

-basta coi rancori. se continui cosi' diventi più brutta di quella che sei. e già stai superando il livello di tolleranza estetica consentito dalla legge. sei veramente un'aggravante dell'atto osceno in luogo pubblico.
-...
-teresa, basta. butatti questa storia alla spalle e perdonalo una volta per tutte. guarda avanti e fatti un nuovo fidanzato
-non pozzo
-questo lo so anch'io, scusa. lo so che per te è impossibile. lo dico per consolarti
-...
-teresa, un sacco di uomini lasciano le loro fidanzate. lui non è il primo e non sarà l'ultimo. non ha fatto niente di male. basta.
-è per colpa sua che...
-che cosa?
-che ho mollato tutto
-mollato che?
-è per colpa sua che ho mollato potenza e so' venuta a vivere qui. se non mi lasciava, io me ne stavo giù. e non venivo a lavorare qui a milano.

in quel nano secondo realizzo il melodramma. che non è suo ma MIO. LUI è la causa di tutto.

-brutto pezzo di merda, 'sto stronzo. 'sto deficiente di un insensibile tronco di faggio. questo rincoglionito con la cognizione di un cavallo a dondolo. questo post it con la colla che non attacca più. questo ramarro incapace di arrampicarsi. questo casanova pelasgico, questo dongiovanni sabellico. questo brigante di adiposi cuori femminili. questo suricata fifone. questa aphelandra senza germogli. questo surrogato di seppia incolore. quest'uomo dal ventricolo retrattile, dall'alveolo insensibile, dall'aorta recisa. questo gadget di uomo è la causa di tutti i miei mali. spero che secchi come una patata americana nel texas. o come un cactus in svezia. spero che sia irretito come gli ingenui alla stazione col gioco delle 3 carte. che sia abbindolato come uno studente che firma per un'enciclopedia. come quell'idiota che ha pagato miliardi per il teschio di gesù bambino. spero che passi tutta la sua vita da un protologo.

e cosi', credendo di godermi una settimana di pace, mi ritrovo sconfitta dai sensi di colpa. per aver augurato ogni sorta di malattia venerea a un uomo che in fondo, dalla malattia venerea più terrificante della sua vita, è riuscito a liberarsi.

Con lacrime salate agli occhi tuoi
ben condita amata t'ho.
Dài piangete... ooh ooooh.
Dài cantate... ooh ooooh.


01 luglio 2003

BEETLEJUICE
ci sono momenti nell vita in cui sai che stai sbagliando. eppure continui ad errare errabonda.

prima di partire per l'honduras mi sono messa in camera mia a riempire la valigia. dopo 20 minuti che sbattevo dentro costumi e infradito, ecco che sento montare il lato oscuro. una cappa fuligginosa come quella dei camini tra cui danzava dick van dyke in mary poppins. nemmeno yoda avrebbe saputo contrastare una presenza cosi' negativa. e nemmeno il piccolo spazzacamino di de amicis, tutto nero in viso, col suo sacco ed il suo raschiatoio, avrebbe saputo pulire quest'ombra indelebile della mia esistenza. mi giro e rischio il collasso. eccola li' mery terry, con le sue braghette corte grigio topo-morto, la canotta bianca del "pronto spurgo cammarasana" di potenza e un torsolo di mela in mano. il resto della mela aveva già cagliato e stava viaggiando tra il suo cardias e il duodeno.

-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè
-che c'è?
-chemmetti in valiggia?
-abiti
-e cibo?
-ma sei scema? se vado in honduras mangero' mango e cocco per 10 giorni
-e carne no?
-quella che c'è. comunque mi adeguero' alle usanze locali
-e ce la farai?
-se mi sono adattata a te, posso anche mangiare carne di iguana
-zenti...
-dimmi
-volevo di'...
-avanti...
-volevo zapè...
-ma cristobal, vuoi finire le frasi che inizi? puoi applicare le tue abitudini comportamentali davanti al cibo anche ad altre occasioni?
-chevvuodi'?
-cosa fai davanti a una bistecca impanata, fritta e spalmata di maionese?
-la mangio
-brava! la inizi e la finisci. cosi' devi fare con la lingua italiana. inizi una frase e la finisci.
-ho capito.
-cazzo, basta trovare la chiave giusta e rientri in questa dimensione. se t'avessi incontrata prima, stargate l'avrei girato io in vece di emmerich
-zenti... sto fagendo angh'io la valiggia... ma non ci zta la roba
-ma che valigia hai? 15 chili ci dovrebbero andare...
-15 chili?
-quando viaggi in aereo hai un limite massimo di bagaglio: per l'egitto sono 15 chili
-e mo' come faccio?
-ne hai messi di più?
-chenneso'? come faccio a pesare?
-prendi una bilancia e ci metti sopra la valigia, tesoro! non mi sembra un logaritmo particolarmente irrisolvibile!
-ma ci zta sulla bilangia?
-se riesce a pesare te, direi che siamo in una botte di ferro!

si leva dallo stipite della mia porta e attraversa il corridoio. dopo 10 minuti rientra.

-so' 25 chili
-chi, tu?
-nooooooooooooooo, la valiggia!
-ma che giumbolo c'hai messo dentro? gli elettrodomestici?
-beh...
-che vuol dire beh? teresa, che ci hai messo?
-vestiti, sgarpe..
-ok, fin qua ci siamo...
-asciugamani
-quelli toglili, te li dà l'albergo. anche il telo mare.
-veramende?
-ci dev'esser scritto sul depliant
-'nfatti ci zta scritto. ma a me mi schifa
-cosa?
-uzare un asciugamano che ha uzato un altro
-ma li lavano, signorina napisan
-vabbeh... poi ci ztanno il ferro da stiro, i deterzivi e la spugna
-i detersivi? per pulire che?
-il bagno! a me mi schifa se non pulizcono bene
-ma se puliscono meglio di te! vai in egitto con spic e span? togli tutto, brava brava mariarosa
-ma il ferro no
-e perchè prendi il ferro? se sistemi le cose bene in valigia, non c'è bisogno
-ma non mi piace andare in giro con la robba strobicciata
-teresa, vai in giro con quella faccia li'. l'abito sgualcito è il minore de tuoi mali. più che alla lavanderia io penserei all'estetica!
-chevvuodi'?
-che quando vai in giro, la gente si volta dall'altra parte. quindi non nota di sicuro i tuoi capi d'abbigliamento!
-e poi c'è l'olio e un po' di formaggio
-stai scherzando, vero?
-eppecchè?
-metti del formaggio in mezzo agli abiti? che cristopher te ne frega di stirare se poi puzzi di paddraccio?
-buonooooooooooooooo
-ma mangia quello che ti danno là! non farti compatire! via l'olio e il reparto caseario. togli tutto quello che non sono abiti leggeri, costumi, pareo e creme protettive. per il resto ci si arrangia.
-ma non ci zta lo stesso!

e mi fa vedere la sua valigia. sarà stata 1x1 m, di tela, con le cinghie.

-teresa, questa valigia non va bene
-pecchè?
-in aereo è meglio usare quelle rigide. o perlomeno avere un lucchetto o una combinazione
-ecche ddevi gombinare?
-serve a tutelare la tua roba. non si sa mai. dopo quello che è successo a malpensa...
-ma io mica ce l'ho
-sei tutta qui? con questa suitcase modello paleolitico?
-zi'

è stato li' che ho perso la ragione. e come nel migliore dei cartoni animati, sono comparsi due esserini sulle mie spalle. sulla spalla destra c'era un angioletto azzurro e luminoso. sulla spalla sinistra un diavoletto rosso tipo quello del milan. l'angelo mi diceva "diglielo, diglielo" mentre il diavolo "non dirlo, sei pazza? non dirlo, sei pazza?". combattuta tra le mie due essenze più profonde, quella buona e quella cattiva, ho dovuto cedere. e l'ho detto.

-teresa...
-zi'?
-quando parti?
-5 luglio
-quindi io faccio in tempo a tornare dall'honduras
-zi'???????????????????????
-vvvvv.... vvvuuuu... vvvuoi llla mmmm... vvvvuoi lla mmmmia... vvvvaaaaaligia?

è uscita cosi', senza che me ne rendessi conto. quella domanda è uscita dalle mie corde vocali senza che il resto dell'apparato fonatorio potesse impedirlo.

-vuoi la mia valigia? te la presto
-ziiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

e ieri sera gliel'ho data. le ho svelato la combinazione e gliel'ho affidata. tra poco sarà gravida di 20 chili di abiti potentini, di pinne, fucile ed occhiali. e sotto un cielo di mille colori, io mi butto con la testa all'ngiù. dal terzo piano di un criminoso palazzo alla periferia di milano.

Ma tu non cambi mai.
Un braccio, che altro vuoi?