14 ottobre 2002

L'EVASIONE FISCALE FA MALE AI GATTI
avrei dovuto sospettarlo vedendo la pioggia che mia madre aveva i fumi girati. quano piove mia madre sente il tempo e diventa insopportabile. mio padre invece, ammansito dalla paura patita per l'incidente, era coccoloso. e questo mi crea degli scompensi.
avrei dovuto sospettare che non mi aspettava niente di buono quando il mio gatto pino (detto "piellusou") non ha esultato al mio arrivo. stranissimo. jessica fletcher ci avrebbe costruito sopra un romanzo. poirot avrebbe fatto lavorare la materia grigia. e sherlock, che è il più polleggiato di tutti in quanto inglese, avrebbe fumato la pipa.
insomma, il mio gatto gay aveva qualcosa di strano. arrivo giovedì sera in cortile, conto i gatti e mi accorgo che ne manca uno all'appello. MINO!!! IL MIO PREFERITO!!! QUELLO ROGNOSO!!! mi agito, poi mia mamma dice che è andato in sgatasso molte volte e non mi devo preoccupare. e in effetti è vero, perchè mino è spanizzo come me.
sabato pomeriggio, il dramma. un testimone oculare ha visto il fattaccio. ora, non pensiate che il mio gatto faccia la fine di tutti gli altri. no, lui, in quanto gatto astutissimo e rapace (soprannominato "rapacetto" per motivi etologici) si era appostato fuori dalla macelleria. avrà pensato che poteva mangiare qualcosa senza fare la fatica di aspettare i soliti bocconcini o la cacciagione di campo. una signora esce dalla macelleria e lo vede. lui -ruffiano come la morte- miagola da vittima di disastro nucleare sperando di racimolare pietà e frattaglie. la signora lo crede ramingo, lo prende e lo porta dal veterinario per affidarlo a qualcuno che ne abbia cura. il tabaccaio (che è logisticamente appostato vicino al macellaio) vede la scena, riconosce il mio gatto e intima alla vecchina di lasciarlo giù. questa puttana (scusate l'assenza di rispetto per gli anziani ma stavolta ci vuole) tira dritto imperterrita urlando: "IO LO PORTO DAL VETERINARIOOOOOOOOOOOOOO!". e così mino finisce in mezzo a gatti più spanizzi di lui. considerato che il veterinario abita a 100 metri da casa mia, non sarebbe stato difficile recuperarlo. ma nell'esatto tempo che passava tra la comunicazione fattami dal tabaccaio e il tempo per correre in ambulatorio, qualcuno vedeva mino e se lo portava a casa. un signore che aveva portato a vaccinare il suo cane. quando sono arrivata, il gatto era partito con la sua nuova famiglia e la veterinaria non si ricordava il nome del suddetto e benedetto signore.
a questo punto mi viene spontanea una riflessione: l'evasione fiscale fa male ai gatti. se la veterinaria avesse fatto fattura per la vaccinazione al cane, invece di evadere le tasse, io adesso avrei il nome del padrone, l'indirizzo e potrei andare a recuperarmi mino. l'unica speranza è che il signore che ha mino in custodia cautelare debba tornare dal veterinario perchè ha dimenticato qualcosa, che venga riconosciuto e che gli venga comunicato che è in possesso di un animale che non è suo. conoscendo la lucidità mentale del veterinario, sono veramente appesa a un filo. l'alternativa è che il cane si senta male e debba tornare dal veterinario. DIO! in che stato sono ridotta! costretta a sperare nell'indisposizione di un cane per recuperare il mio gatto. e intanto pino, a casa, langue. perchè da anni è innamorato di mino ma lui non lo fila (anche perchè eterosessuale e piuttosto macho. un micio macho, come direbbero certe riviste femminili). e in questi anni si è accontentato di stargli vicino come amico. ma ora, senza la sua metà della mela, mi soffre un po' di alopecia. vedo ciuffi di pelo roteare per il giardino e croccantini avanzare nel piatto. se mi muore di anoressia giuro che compio un massacro. entro armata in un negozio per animali e minaccio di dare fuoco a tutte le gabbiette per canarini per fare giustizia. oppure mi incateno a saxa rubra per dare voce alla mia disperazione. oppure incateno a saxa rubra il mio veterinario ("mio" nel senso che cura i miei gatti, non me). non so, qualche cosa farò, qualche cosa di sicuro io farò. piangerò (doppia citazione di battisti a seguire).

Anche per te, darei qualcosa che non ho

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