11 agosto 2004

FOREVER, FOREVER, YOU’LL STAY IN MY HEART

avrò avuto 15 anni. o forse 20. fatto sta che andavo ancora alla santamessadelladomenicamattina e passavo sempre a prendere la mia amica sara, che abita di fianco a me (secondo l'ultima versione aggiornata della lonely planet dell'alta emilia-romagna, la distanza massima stimata tra casa mia e quella della sara è di 1 metro circa. centimetro più, centimetro meno).
la messa era alle 10.30, era quella per ragazzi: ti spiegavano il vangelo con parole semplici e atte a farti comprendere quanto la storia di gesù fosse la più bella favola antica mai scritta. a me piaceva un casino la biografia di gesù e andavo a messa per sapere come andavano a finire le fantastiche avventure che mi avevano interrotto la domenica precedente. in quel periodo guardavo assiduamente "beautiful" e mi ero convinta che gesù fosse ridge, giovanni battista fosse thorne e maria maddalena fosse brooke. l'unica figura che non mi tornava era quella di giuseppe, che trombava molto meno di eric forrester. e in più aveva un figlio a carico.
quella mattina mi sveglio di soprassalto e guardo l’orologio.

-cazzo*, le 10:25! dio com’è tardi, dio com’è tardi, dio com’è tardi! meno male che sto arrivando da te, dio!

*a quell’epoca non dicevo ancora “porco cazzo”, ero giovane e innocente. andavo alla santamessadelladomenicamattina, io.

mi alzo di corsa, infilo il primo vestito bianco e accollato che trovo in giro, inforco la bicicletta e faccio 1 metro. inchiodo. suono il campanello della sara. e anche quello della bici, finché ci sono.
niente.
risuono.
ri-niente.
tri-suono.
finalmente esce sara, con indosso una vestaglia alla isadora duncan e un’incedere alla martha graham.

-sara, cazzo, sei ancora messa così? sono le 10:28 e abbiamo solo 2 minuti per arrivare a messa puntuali, prima che del confiteor…
-e cosa c’entra il confiteor?
-lo sai che se arriviamo a messa iniziata don gasparo recita il confiteor ad personam!
-cosa vuoi dire, illy?
-dai, che invece di “per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa” dice davanti a tutti: “per vostra colpa, vostra colpa, grandissima colpa del vostro ritardo… vero ilenia e sara? l’ho visto che siete arrivate adesso e che vi siete nascoste dietro la fonte battesimale… per punizione dopo andate a segare il prato del campetto da calcio… un lavoro di una mezz’oretta… e adesso ripetiamo insieme: e supplico la beata sempre vergine maria...”
-cazzo, vado a vestirmi.

dopo 10 secondi sara esce in perfetta tenuta da messa: sempre con la vestaglia alla isadora duncan ma con un’incedere più consono ai tempi, tipo uno dei goonies o rosanna arquette in “cercasi susan disperatamente”.

-arrivo illy!
-sbrigati, sono le 10:29! abbiamo un minuto per farci il vialone che va in parrocchia e ci vogliono 3 minuti per attraversare la strada di fronte al bar di strozzi! se ci va di culo arriviamo mentre cantano symbolum ’80!
-ma sei scema? stamattina si attraversa di fronte alla gelateria di tino!
-ah, quella nuova! e com’è che si chiama?
-“Gel a Tino”!
-ah.

sara scende le scale esterne di casa sua che sembra ulrike mayer.

-cazzo, il confiteor! meno male che me l’hai ricordato, illy! ma lo sai che siccome tuma e bibi hanno segato il prato ieri pomeriggio a noi stamattina ci tocca di fare le righe bianche dell’area piccola?
-no, le righe dell’area piccola no!
-l’altra volta ti sei sbagliata e hai disegnato un campo da pallavolo, illy!
-e che cazzo ne so io? se i maschi ci facessero stare con loro imparerei qualcosa, ma enrico non mi caga di striscio!
-ti caga, ti caga! fa finta perché è timido, ma ti ama!

sara era –ed è- così. mi ha sempre incoraggiato in tutto e mi ha sempre dato molta fiducia in me stessa. anche quando i fatti negavano l’evidenza, lei insisteva che c’era una ragione per continuare a sperare. e comunque, all’epoca, enrico non mi cagava di striscio.

-noooooooooooooooooo!
-che c’è sara?
-ho la bici sgonfia!
-no problem: monta su che ti carico sul portapacchi.
-mi si strappano le mutande!
-toglitele.
-ma sei scema? e poi prendo il tetano!
-allora prenditi le righe dell’area piccola da fare!
-e se monto sul manubrio?
-ti prendi il tetano uguale, ma non ti si strappano le mutande.
-vada per il manubrio.

sara sale su che sembra una pantegana all’ottavo mese di gestazione. sempre che le pantegane abbiano almeno 8 mesi di gestazione. in caso contrario: sara sale su che sembra una pantegana incinta geneticamente modificata.
stiamo quasi per partire per la 24ore della parrocchia quando l’auto dei genitori di sara imbocca il viale e si ferma davanti alla mia forcella. scende sua madre, dolcissima come sempre.

-ciao bimbe, dove andate?
-a messa!
-a quest’ora?
-ma noi ci andiamo sempre a quest’ora, mamma!
-ma sono le 9:33, bimbe!

io comincio a realizzare, ma non voglio ammetterlo con me stessa.

-ma no, il mio orologio di “Mattissimo” fa le 10:33!
-ma ilenia, stanotte è scattata l’ora legale. non hai messo le lancette indietro di un’ora?
-no.
-e come mai?
-il mio orologio di “Mattissimo” è digitale. serve lo stuzzicadenti nel buchino. vado a prendere un samurai.

e mi allontano sconsolata, con la testa che sa di orologi, biciclette sgonfie e dormite sprecate. ma di righe bianche da fare, quelle no. perché io e sara eravamo in anticipo di un’ora per la messa legale.

son lì vicino,
se vuoi venire,
decidi tu!







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