04 novembre 2003

PERCHE' MIA MADRE AVEVA UN CHE DI VALENTINO. GARAVANI.
in famiglia non si è mai navigato nell'oro. ma nemmeno nella melma. devo dire che i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla e che sono stata una bimba amatissima. e meno male, perchè per i miei primi anni di vita i maschi non mi cagavano manco per la cippa. a 4 anni amavo un bambino che mi abitava di fianco e che per dimostrarmi il suo affetto mi rinchiuse sul balcone di casa sua. e lui dentro a giocare col fratello. tanto per dire.
ora, a quell'età micca ti chiedi perchè. te lo chiedi verso i 10 anni e ti dai delle ragioni.
ecco, ora che di anni ne ho 29, le ragioni le ho trovate eccome e vanno tutte fatte risalire a mia madre. e alla signora luisa del passaggio a livello.

io abito nel bronx di carpi, in un quartiere che per arrivarci devi prima aspettare che si sollevino le sbarre della ferrovia. quando finalmente anche la littorina più antica dell'emilia romagna ha fatto il suo corso, i parenti e gli amici possono venire a casa mia. in prossimità di quel passaggio a livello, in un buco immobiliare che non saprebbero inventarsi nemmeno in calabria, commercia la signora luisa. che più che una merciaia sembra apu dei simpson. in 1 metro quadrato tiene oggetti e abiti e giochi e creme e mutande e pancere. e forse anche pantere. tu le chiedi un reggiseno della 6a color carne in lycra e il bordino anatomico ed ecco che lei si inerpica sulla scaffale come un kataklò e te lo tira fuori senza incertezze.
dunque, la signora luisa, negli anni '80, vendeva tute da ginnastica a prezzo modico. e mia mamma ME LE COMPRAVA TUTTE LI'. le tute. tutte le tute.
il problema è che la signora luisa non ne aveva un grosso assortimento. o le compravi rosse della S, o le compravi rosse della XXl. risultato? io avevo sempre una tuta rossa alle ore di ginnastica. della S. per la gioia di mia zia, la cui gigantografia campeggia nella sede della CGIL di carpi. non solo, mia zia è sempre stata in lista in tutte le case del popolo dalla provincia. insomma, vedere sua nipote in tenuta marxista le dava un orgoglio pari soltanto a quello di sentire me che cantavo "bandiera rossa".
per 5 anni di elementari ho sempre fatto ginnastica con quelle maledette tute rosse che non avevano nemmeno un ricamino. costavano 8.000 lire, me lo ricordo ancora. un prezzo da veri compagni. però allora io non sapevo nemmeno cosa fossero i comunisti e soprattutto ho sempre odiato il rosso. amo il verde e l'ho sempre amato. verde, verde, verde, capito?
tutti gli altri bambini mi prendevano per il culo perchè loro avevano le tute della champion (che ha sede a carpi, peraltro) e io quelle della signora luisa. avevano tutti la tuta blu e io rossa. le bambine avevano la tuta rosa di barbie o di poochie, la tuta azzurra dei puffi, la tuta nera con snoopy e io avevo la tuta rossa della casa del popolo.
e negli anni non ho mai potuto esorcizzare la tuta. alle medie ce ne avevo una vinaccia, color sughi (quelli che si fanno col mosto, micca quelli pronti di star o barilla) che mi aveva regalato un'amica di mia mamma che lavorava alla champion. e tale signora restò amica di mia mamma anche mentre facevo il liceo, così mi ripropose la tuta viola anche negli anni del mio splendore a-cellulitico.
non ho mai avuto una tuta decente. per questo ho deciso che ora che sono grande le tute le posso scegliere da sola. e ho scelto una tuta bellissima. blu. uguale a quella di supermario. e adesso scusatemi che devo aggiustare un sifone.

Luisa? "Sì"
Luisa Rossi? "Sì"
Ehyyyy... ehh... na, na, na...

Nessun commento: