25 febbraio 2003

LA CHIAVE DI TUTTO
dopo l'annuncio di mery terry, quel venerdì ho fatto l'A1 a velociraptor. in seconda corsia c'era superman con un ghigno stizzito per essere stato superato. e quando ho visto tom cruise sul caccia di top gun alzarmi il pollice e accostare a destra, ho capito che dovevo togliere il piede dall'accellerrattorre (siccome ho il dubbio di quante L ci vadano, raddoppio tutto che sto nel sicuro).
arrivo a casa. noia. niente da fare, nessuno da vedere. vhs da noleggiare. siccome a carpi le distanze sono ridotte, ho preso la bicicletta per andare da selfvideo 24 ore su 24. inforco la bici e, nell'oscurità della pianura padana, mi avvio al distributore. davanti casa, però, vedo dei brutti ceffi che tentano di dirmi che Dio mi vuole bene e che mi sta aspettando.

-scusi, signorina
-sì?
-Dio la ama..
-non è corrisposto
-Dio la vuole con sè!

se avessi avuto i coglioni me li sarei toccati. in assenza dell'invidia poenis, mi stropiccio le tette.

-jettatore! sono troppo giovane per morire!
-no, la aspetta in chiesa per la preghiera comunitaria!
-senta, sono uscita dal tunnel della religione anni fa. e ringrazio Dio per questo <-mi rendo conto di aver coniato un paradosso.
-siamo testimoni di Geova
-senta, può anche essere testimone di nozze di felipe di spagna ma a me non interessa. e poi com'è che fate gli straordinari?
-Dio non ha orari
-lo sapete che dice Dio? c'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. è il vostro tempo di tacere.

mi guardano e con gentilezza mi salutano. io spingo il turbo boost della bici e faccio 5 metri. poi mi rendo conto del pericolo e con un derapage alla tamara vidali torno indietro: MIA MADRE E' IN CASA DA SOLA. potrebbe essere assalita dei geovi.
torno indietro e suono (ho lasciato le chiavi a casa, tanto c'è la mamma che apre):

-mamma...
-oh...
-ci sono i geovi quaffuori nel mondo. se suonano non aprire, che ti eviti una seccatura.
-va bene, brava che me l'hai detto.

riparto alla giacomo agostini e mi noleggio un film. a quel punto, tra "lilo e stitch" e "un viaggio chiamato amore", arriva la catarsi. capisco. non avendo chiavi, quando suonerò mia madre penserà che siano i geovi di cui sopra e non aprirà. dramma.
in tasca non ho soldi e non ho cellulare. solo la tessera del noleggio. e siccome non sono un pompiere nè un ladro, non so aprire le porte con una carta d credito.
tento la sorte. torno a casa e provo. in caso la mamma sia asserragliata nel bunker tipo hitler ed eva braun, urlerò. oppure vado a dormire dalla sarry. mia madre si preoccuerà e chiamerà lì.
arrivo davanti alla porta di casa già pronta a sforzare l'ugola. quando vedo un luccichio nella notte. le chiavi nella toppa. di sera, coi geovi in giro. e la chiave nella toppa.
giro, entro e trovo mia mamma in sala da pranzo che sta guardando Terra Nostra. con l'ausilio snackistico dei dixie. o dei fonzie's, non ricordo bene.

-mamma
-oh
-ma c'è la chiave nella toppa
-infatti
-ma ti ho detto che c'erano i geovi in giro e tu lasci la chiave in bellavista?
-se vogliono entrare, suonano!
-ma se entrano e tu non te ne accorgi?
-ma tanto arrivavi tu!
-ma se arrivavo che era troppo tardi? dopo novi ligure non si può più rientrare a casa sereni... non sai mai cosa ti aspetta!
-ma va là, cuccarini!

vabbeh, sto invecchiando. sono io la mamma e lei la spregiudicata. d'altronde ha ragione: almeno se ci vengono i ladri in casa e trovano la chiave, non dobbiamo ricomprare la porta o la serratura. perchè non c'è nessun bisogno di sfondare l'uscio.

Madre pennuta il mio morbidìo
mia pelle d'oca, cuscino mio
il mio.

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