03 febbraio 2003

MERY DOLLY
è in atto una clonazione. più pericolosa di dolly, più alienante di quanto possano ammettere i raeliani. o i rauliani. meglio conosciuti come "seguaci del liscio" dal nome del loro leader raul casadei.
settimana scorsa ero in camera mia. stavo accendendo un incenso per spazzare via dalla camera l'odore di verza cotta che mi aveva impregnato le architetture. mery terry si era dedicata al bricolage lagostina e aveva cotto dei cavoli e delle verze. io non so se abbiate mai sentito che odore hanno le verze cotte. discarica. o di scarica. provate voi a rilassarvi e a dormire in un letamaio. un fungo tossico che avrebbe distrutto hiroshima e nagasaki prima delle brillanti idee di fermi.
dunque mi appropinquavo a scacciare demoni e odori dalla mia stanza quando sento un urlo provenire dal loculo di fronte: LA STANZA. THE ROOM. mery terry urlava in camera sua. ma non urlava parole, urlava urli. senza senso. probabilmente nel suo linguaggio significano qualcosa, ma per i non-raeliani sono manifestazioni semantiche senza costrutto genettiano.
l'eco della sua potentina voce si spandeva nella casa insieme alle ceneri delle verze fenici. che puntualmente, ogni settimana, rinascono dai fornelli più forti di prima.
senza bussare e chiedere permesso entra scalpitando in camera mia e mi fissa con le sue rughe d'espressione:

-pozzo urlare?
-no
-pozzo urlare?
-no
-e io voglio urlare. EEEEEHHHHHHHHHHHHHHHEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!
-quello non è urlare: è looppare una vocale.
-EEEEEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
-se esiste qualcosa di umano in te... basta!
-e io voglio urlare... e urlo.... mò non pozzo urlare? io urlo
-uniamo l'utile al dilettevole, allora. io ti riempio di botte e tu nel frattempo ti sfoghi finchè vuoi.

e inizia a correre per il corridoio gridando e spalancando tutte le porte, nel tentativo di sparare strilli in faccia a qualcuno. pare che nella bassa bergamasca, terra di poesie via radio e via pixel, abbiano sentito gli echi delle vocali meryterroniane.
nel frattempo rimango in camera fregandomene delle patologie che potevano aver scatenato l'iperfonia della mia coinquilina più vivace.

-cosa ti urli?
-sòffelice!
-gaudio magnum, nel senso di gelato.
-eh?
-niente. e dimmi, piccola cara, come mai sei felice? CHI ti rende oltremodo lieta?
-mio fratello!
-INCESTO!
-eh?
-perchè?
-mia cognata è inginta! glielo dicevo zempre: fammelo 'sto nipotno, fammelo 'sto nipotino...
-e dunque sei zia?
-zììììììììììììììììììì! EEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!
-quando nasce?
-a zettembre. lei è inginta di 10 ggiorni
-di 10 giorni? come lo ha capito? è paragnosta?
-o forse non le vengono le mestruazioni da 10 giorni?
-direi che è l'ipotesi più probabile
-domani va dal ginecologo e fa il test
-scusa, ma prima di dire al mondo che è incinta, non ha fatto esami?
-ha fatto il test quello della farmacia
-ma cazzo! non si fa! hai mai visto il film "sposerò simon le bon"? una tipa crede di essere incinta perchè ha fatto il test dopo aver bevuto 60 litri di coca cola. se tua cognata poco poco ha mangiato qualcosa cucinato dalla suocera o dal suo principe consorte... avrà fatto diventare verde e citrugna la provetta!
-non ho capito
-non dubitavo.
-avrò un nipotino. EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

porchetta la miseria. non bastavano due esemplari meryterriani al mondo. ora abbiamo anche iniziato un processo di clonazione. pericolosissimo. perchè parte da una provetta di farmacia contaminata con crittogamici potentini e formaggi mescolati secondo la legge dei grandi numeri. non c'è mai fine al peggio.

Qualche frutto
darà forse ancora...
Generosa talvolta com'è la natura.

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