08 gennaio 2004

SE UNA NOTTE D'INVERNO UN SOGNATORE
ok, ci siamo. tra pochi secondi la porta dell'ascensore si spalancherà e io ripiomberò nella mia dimensione infraterrena. non so se sono pronta. sono 15 giorni che non vedo mery terry e non ho un gran presentimento. diciamo che mi avvicino di più a quello che sentiva gesù il venerdì santo più che a quello che sentiva tardelli quando tirò quel calcio ai mondiali dell'82.
e fare il check delle valigie non aiuta. sto tergiversando inutilmente per non dover varcare quella soglia. ma il destino, nella peggiore delle sue forme, mi viene incontro.

-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè

eccola lì, la pantera scabbiosa della val d'agri. il rafano del vallo di diano. eccola lì, in tutta la sua carboidratica prepotenza, nello strabordare di forme tipico della zona tra rapolla e barile. prima che il suono della sua voce arrivi alle mie trombe di eustachio, l'odore proveniente dalla cucina tramortisce la mia parete nasale mediale. ed è subito sera.

-porco cazzo, mi vuoi fare entrare almeno, balenottera anfibia?
-endra, endra...
-ma come cazzo fai a sopravvivere sulla terraferma? non senti nostalgia dell'oceano? non hai voglia -che so- di onde, spruzzi, tsunami... di annegare?
-cheddici, mò?
-chiedevo. a volte i desideri si avverano. io ho spento tutte le candeline della torta di compleanno in un soffio solo. pensavo.
-tenevo voglia di vederti!
-beh, 50%. io manco per la cippa di cazzo.
-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè
-ma perchè ogni volta ti perdi nei vocativi? non puoi passare direttamente al dunque quando ti rivolgi a me? tanto non ti ascolto a prescindere
-ecchevvuodì "a brescindere"?
-lascia perdere. cosa vuoi?
-volevo raggondarti i miei regali di natale, ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè
-raccontarli mi sembra eccessivo. fossi in te manderei una missiva direttamente al P.O Box di stephen king. altrimenti ci sono il telefono rosa, la caritas... ma per te è meglio la LAV. io, ti assicuro, non sono la persona adatta ad ascoltarti.

e mi incammino verso la mia stanza. è solo a metà del corridoio che mi accorgo che mery terry è attaccata alla mia gamba e tenta inutilmente di trattenermi ai fornelli.

-vieni avvedè! ho imbarato una nuova rigetta mentre eroggiù!
-che cazzo è? tacchino ripieno al maiale con more e ribollita di contorno? scamorza in salmì con burrata sciolta al forno e cotenna di san daniele a guarnire? frullato di vitellone con gallina lessa e frittata di uova di struzzo?
-ma nnnno! eccheddigi! è molto buono quello che zto fagendo!
-ma tu dimmi, sinceramente... esiste una qualche cazzo di alchimia culinaria emetica a cui tu non abbia ancora dato forma in questa casa? esiste la rara possibilità che io non debba avere il reflusso gastrico ogni volta che solo PENSO alle barbarie che deve subire la nostra stufa smeg? o bompani o quelcazzocheè?
-bompiani... no bompani.

miracolo. mery terry sa che esiste una casa editrice, peraltro prestigiosa, che si chiama bompiani. è lì che svengo. almeno credo. perchè quando mi risveglio sono sul mio letto.

-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè, zei zvenuta
-sì, mi ricordo che hai citato la bompiani, la casa editrice... come fai a conoscerla?
-noooooooooooooooooo, eccheddici? bompiani, le gucine a gaz. le fa mio zio. sò tarocche di quelle vere, le bompani. ma coztano molto meno. c'abbiamo la fabbrica vicino melfi. zi vede la fabbrica dalla ztatale.

ah, mi sembrava. e mi addormento. come assopita da un odore che non conosco. come rapita da un'essenza anomala, che mi conturba i sensi e mi crea scompensi.
e fu sera e fu mattina. primo giorno dal rientro.
la mattina seguente, appena sveglia, continuo a sentire quell'odore. e capisco che non fa parte di una fase rem quanto piuttosto di una fase rom. di mery terry. sono le 6 e nella mia camera l'olezzo è insopportabile. tra il mio comodino e il mio cuscino s'alza imperioso un aroma di pregio ottenuto dal mix fruttato di muffa, escrementi, catarro e pus affinato in barrique di rovere. una sola spiegazione.

-teresaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
-echevvuò?
-che cazzo di porco cazzo di odore c'è qui? che cazzo di porco cazzo hai fatto in mia assenza?
-vedi che zei proprio ztronza? non ha aberto il mio regalo di natale!
-regalo di natale?
-zì. te l'ho lasciato zotto al guscino.

è lì che mi sento una merda. perchè io a lei non ho regalato nulla. e la puzza che ingurgito è il premio che mi merito.

-scusa teresa, posso aprirlo?
-abrilo. zta llì dal 19 digembre. da quando sei andata in ferie.
-mi dispiace. averlo saputo, lo aprivo il 18!

con gli occhi di bambi e il senso di colpa di eva, alzo il guanciale e scopro l'arcano. quando le mie cornee si abituano alla visuale, si susseguono una serie di fenomeni che non riesco ad elencare nell'ordine cronologico esatto. non se sia partito prima il conato o la bile o mery terry dalla finestra.

-UARGHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
-bello eh?
-ma teresa, porca di quella otaria infibulata, questa è scamorza!
-zì, è diggiù! me la zò fatta zpedire da mia madre prima di natale e te l'ho mezza sotto il guscino, cozì quando tornavi la trovavi e avevi una bella zorpreza! zei felice, ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè? non è una bbella zorpreza?

già, sorpresa. come quella che devono avere avuto i vicini quando, verso le 8 di quella stessa mattina, hanno trovato il suo corpo imbavagliato nel cassonetto dell'umido. con una mela in bocca, ovviamente.

Chi rubò la mia insalata?
Chi l'ha mangiata?
E rincorrerti sapendo quel che vuoi da me.

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