15 gennaio 2004

LA TRANQUILLITA' NON E' FIGLIA DI POTENZA
esiste una vita che travalica come manolo le pareti del mio appartamento milanese. pareti alquanto intrise di macchie di vino, oramai. esiste dixan che rimuove le macchie. ma non esiste nulla che rimuova quella macchia umana di mery terry dalla mia vita. oppure esiste e io dovrei scrivere bene come philip roth. o fare video come david lee roth. tra i due, francamente, continuo a preferire ziggie.
due sere fa ero a cena da un amico. modenese, anche lui trapiantato nella grande melanzana lombarda e ottimo cuoco. come a new york c'è little italy, cosi' verso porta genova c'e' little modena. quando ho visto cosa mi aveva preparato stavo per avere una crisi di gioia: quiche allo stracchino e pepe, penne radicchio e noci, gelato con cioccolato fuso servito in bicchiere di caramello da lui stesso coniato. un piccolo vetraio di murano, insomma. ecco, quando ho visto che avrei potuto mangiare queste cose, ho compreso che l'arte culinaria non ha litigato con il genere umano in toto ma solo con una fra i suoi rappresentanti peggiori. ma per quella sera mery terry era lontana da me.
dopo essermi riconciliata con l'artusi e il buonassisi, me ne torno a casa verso mezzanotte. e sulla porta l'amico mi consegna una scatola:

-mi faresti un favore? devo dare questi biscotti a bruno. li ha fatti mia mamma e lui li adora. la ricetta è segretissima. siccome so che lo vedi in questi giorni, ti spiacerebbe...?
-figurati! dammi qua la scatola. io bruno lo vedo domani e gli delivero i biscotti meglio dell'ups. o di fed-ex. che da quando ha sponsorizzato "castaway" non mi è più tanto simpatica.

e me ne esco di casa con la scatola di biscotti addosso. coccolandola come un bambino. perchè ho un compito importante da svolgere e perchè sono per bruno.
quando arrivo a casa, l'ascensore è fermo al quinto piano. buon segno. infatti rientro che tutto tace. cosi' mi tolgo il cappotto, appoggio la scatola di biscotti sul tavolo in cucina e mi infilo sotto al piumone verde. ahhhh... una notte serena. arcangela di un'indomani di giubilo.
e invece mi sveglio alle 8 perche' sento un tonfo.

-zcuza ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè
-che cazzo fai alle 8 di mattina?
-pulizco le penziline!
-pensiline? ci passa un tram in casa, adesso? si chiamano pensili, cittadina onoraria di ulan-bator!
-eh?
-niente. la tua patria. la mongolia.

e mi dirigo in cucina. anche perche' continuare il dialogo dai poli opposti dell'appartamento mi fa sentire in pieno vomero.

-teresa, porco cazzo, ti pare che devi pulire alle 8 di mattina? e poi perche' sei a casa?
-sciobero
-c'e' ancora sciopero dei mezzi?
-nooooooooooooooooooooo! eccheddici! io sciobero!
-fammi capire: tu da sola?
-zi'
-tu unica di tutto il tuo ufficio?
-zi'
-per difendere cosa?
-lo sciobero
-tu scioperi per difendere lo sciopero?
-nooooooooooooooooooooo! sciobero perche' mi zono ztancata degli scioberi dei mezzi. e allora sciobero.
-sai che in fondo in fondo, ma proprio in fondo, un senso in quello che dici... NON C'E'? ma che cazzo vuol dire che scioperi per lo sciopero?!
-e loro scioberano? e pure io! perche' loro pozzono e io no? eh?
-perche' loro hanno un contratto diverso dal tuo, razza di krumira della bistefani! ma ti senti quando parli o sono in sciopero anche le tue trombe di eustachio?
-di fallobbio!
-di falloppio?
-le trombe di falloppio so' nelle orecchie!
-le tue forse si'. e probabilmente sei nata da un parto auricolare. io e gli altri 7 miliardi di esseri umani, invece, abbiamo le trombe di eustachio nell'orecchio. mentre le tube di falloppio sono nel... insomma...
-nelle mestrovazioni
-MA NOOOOO! ma tu dimmi se io alle 8 di mattina devo mettermi a parlare con te di....
-non arrozzire! se non hai le trombe di fallobbio mica te ne devi vergognare! sei solo meno donna di me!
-ma ti è caduto un meteorite nel cervello o ti si è formato col calcare che hai nella materia grigia? e poi si dice MICCA con due C. a queste cose ci tengo.
-gomungue io sciobero. e ziccome non riuscivo a dormire, mo' pulizco i pensilini.
-i pensili, agnostica del dizionario! PENSILI!
-uffah, quando rombi il cazzo!

essendo che la conversazione prende binari che deragliano, e soprattutto ragliano, vado a farmi la doccia. quando sono un bel donnino tutto pulito, vestito, truccato e pettinato, mi infilo la giacca e faccio per uscire.

-cazzo! i biscotti di bruno!

e rientro in cucina per prendere la scatola.

-ciao teresa, vado! e mi raccomando: non ascoltare troppa musica, che magari rimani incinta! sai, con le tue trombe di falloppio...
-cia'... e gomungue buoni i tuoi bizcotti!

siccome avevo preso un certo slancio per uscire di casa, alle parole "buoni" e "biscotti" freno senza ABS e lascio la sgommata sul pavimento.

-ne hai assaggiato uno?

inizia a sfregare il lavandino

-na hai mangiati due?

asciuga il lavandino meglio di una rotowash

-ne hai mangiati... diciamo... 3?

inizia a sistemare in ordine di grandezza le pentole.

-teresa, io adesso faccio una cosa. appoggio la scatola dei biscotti sul tavolo. e non la voglio aprire. la apri tu. se li' dentro non ci sono tutti i dolcetti per il mio amico bruno, considera che ti stacco tutti gli organi vitali, li mischio e poi chiamo il palazzo a giocare all'allegro chirurgo.
-maro', come sei permaloza!
-non mi dirai che li hai mangiati?
-zi'
-quanti?
-tutti
-tutti tutti?
-tutti tranne quelli al cocco. facevazo zchifo. allora li ho buttati.

gail devers. sono arrivata alla pattumiera in un tempo di reazione che non avrebbe avuto nemmeno una gazzella di thompson davanti a un leone.
quando sollevo il coperchio, i biscotti di bruno sono li'. sbriciolati come il fondo della torta allo yoghurt della cameo.
un urlo gorillesco risuona per tutto il palazzo. dalla palestra che sta sotto di noi sono uscite in tuta da ginnastica le sessantenni che si riabilitano la colonna vertbrale. che con la fascetta in testa sono tali e quali a barbara bouchet.

-comincia a correre
-coza?
-comincia a correre. perche' stavolta se ti prendo ti cambio cosi' tanto i connotati che puoi persino andare ad alassio a concorrere per miss muretto. sempre che prima non ci sbraghi la tua faccia contro.
-ecchessarrammai!
-ma quei biscotti non erano per me! erano per il mio amico bruno! e adesso come faccio? gli dico che li hai mangiati tu?
-eh no, eh? gli dici che te li zei mangiati tu! facevano pure szchifo!
-accelera
-eh?
-accelera. perche' se ti piglio ti lancio come un giavellotto contro un vetro antiproiettile. e continuo a oltranza finche' non si incrina
-gomungue ne ho mezzi altri
-COSA hai messo DOVE?
-ho mezzo altri biscotti nella zcatola. il tuo amico non vedra' la differenza.
-si', ma la sentira'! e che biscotti hai messo?
-oro saiwa
-oro saiwa?
-zi'. ztavano in offerta al carrefu'.
-al carrefour? baratti dei biscotti fatti in casa con dei saiwa del carrefour? teresa...
-zi'?
-o ti butti giu' dalla tromba delle scale o ti uccido con le mie mani
-di fallobbio
-che dici?
-le trombe di fallobbio

di fronte a una roba del genere, che senso ha mantenere ancora la fedina penale pulita? me lo dite voi?

E di un mondo tutto chiuso in una via
che ne sai?

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