25 febbraio 2003

LA CHIAVE DI TUTTO
dopo l'annuncio di mery terry, quel venerdì ho fatto l'A1 a velociraptor. in seconda corsia c'era superman con un ghigno stizzito per essere stato superato. e quando ho visto tom cruise sul caccia di top gun alzarmi il pollice e accostare a destra, ho capito che dovevo togliere il piede dall'accellerrattorre (siccome ho il dubbio di quante L ci vadano, raddoppio tutto che sto nel sicuro).
arrivo a casa. noia. niente da fare, nessuno da vedere. vhs da noleggiare. siccome a carpi le distanze sono ridotte, ho preso la bicicletta per andare da selfvideo 24 ore su 24. inforco la bici e, nell'oscurità della pianura padana, mi avvio al distributore. davanti casa, però, vedo dei brutti ceffi che tentano di dirmi che Dio mi vuole bene e che mi sta aspettando.

-scusi, signorina
-sì?
-Dio la ama..
-non è corrisposto
-Dio la vuole con sè!

se avessi avuto i coglioni me li sarei toccati. in assenza dell'invidia poenis, mi stropiccio le tette.

-jettatore! sono troppo giovane per morire!
-no, la aspetta in chiesa per la preghiera comunitaria!
-senta, sono uscita dal tunnel della religione anni fa. e ringrazio Dio per questo <-mi rendo conto di aver coniato un paradosso.
-siamo testimoni di Geova
-senta, può anche essere testimone di nozze di felipe di spagna ma a me non interessa. e poi com'è che fate gli straordinari?
-Dio non ha orari
-lo sapete che dice Dio? c'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per tacere e un tempo per parlare. è il vostro tempo di tacere.

mi guardano e con gentilezza mi salutano. io spingo il turbo boost della bici e faccio 5 metri. poi mi rendo conto del pericolo e con un derapage alla tamara vidali torno indietro: MIA MADRE E' IN CASA DA SOLA. potrebbe essere assalita dei geovi.
torno indietro e suono (ho lasciato le chiavi a casa, tanto c'è la mamma che apre):

-mamma...
-oh...
-ci sono i geovi quaffuori nel mondo. se suonano non aprire, che ti eviti una seccatura.
-va bene, brava che me l'hai detto.

riparto alla giacomo agostini e mi noleggio un film. a quel punto, tra "lilo e stitch" e "un viaggio chiamato amore", arriva la catarsi. capisco. non avendo chiavi, quando suonerò mia madre penserà che siano i geovi di cui sopra e non aprirà. dramma.
in tasca non ho soldi e non ho cellulare. solo la tessera del noleggio. e siccome non sono un pompiere nè un ladro, non so aprire le porte con una carta d credito.
tento la sorte. torno a casa e provo. in caso la mamma sia asserragliata nel bunker tipo hitler ed eva braun, urlerò. oppure vado a dormire dalla sarry. mia madre si preoccuerà e chiamerà lì.
arrivo davanti alla porta di casa già pronta a sforzare l'ugola. quando vedo un luccichio nella notte. le chiavi nella toppa. di sera, coi geovi in giro. e la chiave nella toppa.
giro, entro e trovo mia mamma in sala da pranzo che sta guardando Terra Nostra. con l'ausilio snackistico dei dixie. o dei fonzie's, non ricordo bene.

-mamma
-oh
-ma c'è la chiave nella toppa
-infatti
-ma ti ho detto che c'erano i geovi in giro e tu lasci la chiave in bellavista?
-se vogliono entrare, suonano!
-ma se entrano e tu non te ne accorgi?
-ma tanto arrivavi tu!
-ma se arrivavo che era troppo tardi? dopo novi ligure non si può più rientrare a casa sereni... non sai mai cosa ti aspetta!
-ma va là, cuccarini!

vabbeh, sto invecchiando. sono io la mamma e lei la spregiudicata. d'altronde ha ragione: almeno se ci vengono i ladri in casa e trovano la chiave, non dobbiamo ricomprare la porta o la serratura. perchè non c'è nessun bisogno di sfondare l'uscio.

Madre pennuta il mio morbidìo
mia pelle d'oca, cuscino mio
il mio.

24 febbraio 2003

CASELLI DELLA VITA
al venerdì arrivo a casa distrutta. un po' per l'autostrada, un po' per il venerdì e un po' per la convivenza dei giorni feriali. se poi sull'autostrada ci sono i lavori, il traffico rallenta e nel frattempo mi telefona mery terry, direi che le probabilità che varchi serena il casello di carpi sono ridottissime. ma sono tranquilla, perchè maria teresa mi ha chiamato solo a natale e per stretta necessità (ringraziarmi del regalo); il traffico non è lento perchè non è l'ora di punta (m'insegna il buon lucio); l'A1 sta diventando un po' meglio del bronx. ma il bronx sta per accogliere mery terry. e venerdì non ho varcato il casello serena. nonnò. proprio no.

ore 21.00. casello di melegnano. A1 appena imboccata. mi accorgo che avevo lasciato spento il cellulare dopo la riunione. lo riaccendo. la mia segreteria ha ricevuto un messaggio. lo ascolto. ignara.

-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèè
-ma cazzo! anche nella segreteria! c'ho il telefono infestato! chiamate l'esorcista!
-ilèèèèèèèèèèèè... volevo dì... scuza se ti disturbo... ma ti volevo chiedere se hai il numero di giovanna... per cortezia... se appena senti questo messaggio... mi puoi chiamare zubito... mi serve zubito... appena puoi...

MERDA. è successo qualcosa. se mi chiama con urgenza mery terry vuol dire che c'è qualcosa di grave. non spenderebbe i soldi della telefonata se non fosse importante. ha detto "subito". speriamo di arrivare in tempo.
così la chiamo e mi risponde col suo piglio da sopressata:

-zìììììììì
-teresa sono ilenia...
-ciao
-ho sentito il tuo messaggio in segreteria
-zììììììììììììììì?
-ti dò il numero di giovanna
-ehhhhhhhhhhh! micca ci stava tutta 'sta fretta!
-scusa, mi hai detto "appena puoi" e "subito"... non so che tempi abbiate voi bradipi ma io l'ho fatto prima possibile!
-e hai sbagliato! io mica ti hoddetto "il prima possibile"! <-NOTARE CHE LEI DICE "MICA" CON 1 C MENTRE IO LO DICO CON 2
-scusa, ma "appena puoi" non è un po' la stessa cosa di dire "il prima possibile"?
-macchèèèè! appena puoi significa "appena puoi".
-c'è una logica in quello che dici?
-eh?
-senti, lo vuoi 'sto numero o no?
-mò aspetta che prendo la penna
-allora 3********
-grazie
-mi dici perchè ti serve?
-per i pundi
-i pundi?
-i pundi della mozzarella
-le mozzarelle hanno i pundi? forse quelle di potenza!
-i pundi! i pundi delle raccolte pundi!
-i PUNTI! porco cazzo, i punti!
-e io c'hoddetto?
-ma tutta 'sta urgenza per i punti?
-zì, perchè pratigamente una mia colleca fa i punti della vallelata e gliene avanzano 2 e volevo sapè se giovanna li vuole
-micca glielo potevi chiedere lunedì?
-noooooooooo! i punti vanno via! se giovanna non se li piglia la mia colleca li dà a un'altra!
-ma giovanna fa i punti vallelata insieme a te?
-no, divise. ma io ho già riembito la scheda
-già aggiudicato il premio?
-zìììììììììììììììììììììììììì
-ho paura di chiedertelo ma credo di essere molto più impavida di mel gibson in braveheart, di liam neeson in rob roy e sergio friscia in visitors. teresa... cosa si vince coi punti vallelata?
-2 tazzine da gaffè!
-Caffè! con la C! lo paghiamo questo logopedista o continuiamo con la lobotomizzazione progressiva del modulo linguistico?
-se le vedessi... sobbelle!
-teresa?
-zììììììììììì?
-ma con chi lo devi prendere tu il caffè... me lo spieghi?
-l'ho invitato a casa nostra
-chi?
-...
-teresa... chi?
-johnny

un'alfa 147 è stata trovata spiaccicata contro un cartellone pubblicitario nei pressi dell'area sosta san zenone. sul cartello troneggiava un'enorme mozzarella di pettinicchio pasquale. tanto vale. tanto valle. vallelata.

L'ha sempre saputo
e l'ha sempre ignorato
ed il doppio del gioco
l'ha molto moltiplicato.



21 febbraio 2003

LEZIONI DI IDRAULICA
l’altra sera era il mio turno di pulizia del bagno. ora, ci sono poche coincidenze così ben congegnate come la serie di concause che pochi giorni fa mi hanno portato sull’orlo dell’omicidio premeditato.
a cena dico:

-stasera tolgo il calcare dai tubi. l’acqua non passa, c’è da disincrostare.

silenzio.

-se dovete lavarvi, fatelo adesso, prima che sviti i rubinetti

coma vigile.

-svegliaaaaaaaaaaaa!

rigor mortis

-ilèèèèèèèèèè
-eccheccazzo! che c’è?
-mi devo lavà i gapelli!
-Capelli! con la C! intanto che ci sei lavati anche i denti, che mischi le gutturali con le palatali
-eh?
-vai!

alle 9.30 mery terry entrava in bagno a lavarsi il cuoio capelluto. cuoio nel senso di corame.
alle 9.33 usciva con la crapa lavata e asciutta. data la moltitudine di crine che possiede, le bastano 3 minuti per la disinfestazione. se 2000 anni fa gesù l’avesse vista in palestina, per la pietà invece di pani e pesci avrebbe moltiplicato i suoi capelli.

-pulisci anche il rubinetto del lavandino?
-ovvio!
-perché mi sò lavata i gapelli nel lavandino
-va bene

va bene un’emerita cippa. 5 minuti dopo ti saresti trovata a dover liberare lo scarico dalla sua chioma potentina. intrisa delle normali schifezze che si depositano nei tubi di un sanitario.

-teresa, quando ti lavi i capelli vedi di recuperare i capelli che perdi. primo perché se vai avanti così ti servirà presto un toupè o un mutuo per pagare cesare ragazzi; secondo perché l’acqua non va giù.
-lo so
-e allora perché non lo fai? non è che io lo trovi divertente
-ma a me mi schifa!
-teresa, porco cazzo, sono capelli tuoi! io e giovanna ce li laviamo nella doccia come la maggioranza dell’elettorato italiano!
-io sò comoda nel lavandino!
-ho capito, fai come vuoi. ma quando hai finito, dacci una pulita. altrimenti non funziona lo scarico e s’intoppa tutto!
-ma a me mi schifa! sò allergica!
-a cosa?
-ai capelli!
-ecco perché li perdi!
-no, a quelli sporchi!
-ribadisco il concetto!
-voglio dì: sò allergica ai capelli dello scarico! mi schifano!
-teresa?
-zì?
-sei a livello di guardia. comunque, intanto che ci siamo: che fine ha fatto la mia pedana? <-raccontai un dì della mia pedana rosa che mery terry non sopporta. ma che usa. perché quando si fa la doccia imprime i suoi piedi sulfurei sui riccioli di cotone. lasciando indelebili tracce del suo plantare.
-l’ho messa via
-via dove?
-non zò
-doveeeeeeeeeeeee?
-nell’armadio. sò allergica
-ma allergica a cosa?
-agli acari
-teresa?
-zì?
-se io sopporto un essere come te, tu puoi anche soprassedere a un individuo microscopico come un acaro. è invisibile, infinitesimale, non puzza e non cucina. io sto molto, molto peggio. ma mi accollo la convivenza. con connivenza.

Straziante d'estri tristi annegherà
la più assetata arsura nel frullìo.
Un ingordo gorgo umido è l'addio.





20 febbraio 2003

NON C’E’ MAI FINE AL PEGGIO
non aprite quella porta. era quello che mi ripetevo lunedì quando sono rientrata a casa. valium nella destra e bromuro nella sinistra. di solito suono il campanello prima di varcare la soglia. lunedì invece ho aperto di scatto, sperando di riuscire ad attraversare il corridoio come un navy seal. credo di essere arrivata solo alla seconda piastrella dell’androne:

-ilèèèèèèèèèèèèè
-i feel good, i feel good, i feel wondeful
-ilèèèèèèèèèèèèè
-feel good, feel wonderful
-ilèèèèèèèèèèèèè
-feel, good, wonderful
-mò mi zenti?
-I good
-siediti
-I. anzi, ahi.
-ilèèèèèèèèèèèèè, ti devo raggontà
-raCContare, non raggontare
-hoffatto zan valentino
-NOOOOOOOOOOOOOO

un urlo echeggiò nella valle. i corvi s’involarono nel cielo. le cornacchie imbiancarono di paura. le gazze smisero di essere ladre. i pavoni di essere vanesi. i piccioni di sfogare la dissenteria sui monumenti. gli usignoli cantavano solo brani di gianni drudi.

-sò uscita giovedì e sò tornata oggi. 5 giorni sò stata fuori.

occhei. respira. stai andando incontro all’esofagite. malattia da reflusso gastrico. spasmi. intolleranza al lattosio. MA DEVI SAPERE.

-e che hai fatto?
-sò uscita giovedì con la mia collega e sono stata a dormire da lei <-A-HA!
-e venerdì? era san valentino… dovevi uscire col soccorritore pazzo?

silenzio.
-teresa?
-zì?
-zì un cazzo! parla!
-chevvuoi?
-venerdì? sei uscita col potentino?
-ecchiè?
-il potentino! quello che ha soccorso maria!
-ah! il mio compaesano!
-quello
-no
-no cosa? non sei uscita?
-…
-teresa, cristobal, sei citrugna come una scamorza!
-ma le scamorze micca sò citrugne!
-voglio dire: che hai fatto venerdì?
-niente, pratigamente ‘sto tizio che ha fatto?
-pratiCamente…
-eh, pratigamente ‘sto tizio doveva lavorare <-A-HA!
-bidone?
ride
-perché ridi?
-che hai capito? micca si ghiama bidone!
-ma come parli? sai che sei più dislessica del solito?
-pratigamente ‘sto tizio doveva lavorare e pratigamente non siamo usciti. e allora sono stata dalla mia collega che poi partivamo per roma
-per la marcia della pace?
-zì
-mitica! com’è stato?
-micca ci sò andata! pratigamente c’era da fare il viaggio!
-ah sì? non veniva la manifestazione fin qui? tu guarda che scortesi…
-emmò ho penzato che non ne valeva la pena
-fammi capire: niente notte brava, niente uomo potentino, niente manifestazione e niente valentino? mi dispiace così tanto… <-ILE, CONTEGNO. SEI FALSA COME UN BIGLIETTO OMAGGIO PER UN CONCERTO DI JOHN LENNON
-però mi sò divertita… 5 giorni dalla mia amica sò stata. sò andata al ginema
-CINEMA! con la C! discalcolica quando mi diventi? vabbeh, che hai visto?
-non mi ricordo
-teresa?
-zì?
-invece delle zucchine…
-zì?
-pesce. fosforo. ti serve fosforo.

e mi infilo tranquilla nelle lenzuola che sanno di bucato.

ho ancora un brivido in cuore.

17 febbraio 2003

NOTTE DI TERRORE
di solito sono l'ultima a rientrare in casa. per la cena o a causa del dopocena. se rientro per il pasto c'è già mery terry seduta che si sta preparando qualcosa. se rientro di notte, è a letto che sta russando qualcosa. di citrugno, ovviamente.
giovedì sono uscita a trastullarmi. ma sono rientrata ad un orario decente. tipo mezzanotte. in casa quasi tutto buio. solo maria era alzata a guardarsi con costanza costanzo. quindi chiudo la porta e lascio le mie chiavi nella toppa. la cosa assurda è che barricandomi in casa mi difendo da pericoli esterni. quando invece l'agente patogeno maggiore dorme a un metro da me.

-le donne sono tutte a letto?
-no. maria teresa è fuori.

orpo, è uscita. mi ha tolto il primato (e il primate, cioè se stessa) ed è rimasta a trastullarsi più del dovuto. a saperlo mi passavo in casa una blockbuster night. senza bisogno di innocenti evasioni. pazienza. vado comunque a dormire serena. ignara che il dramma si sarebbe sviluppato col favore delle tenebre.
mi metto a leggere la biografia di gigi meroni e poi le quartine di patrizia valduga. guardo l'orologio e sono le 2. mery terry non è ancora tornata. evviva. nell'oscurità l'hanno scambiata per lo yeti della valle seriana e l'hanno trattenuta per accertamenti. oppure l'accalappiacani, trovandola senza collare, l'ha messa in un rifugio per animali abbandonati. chessò. spengo la lampada, mi giro su un fianco e mi metto a dormire.
di notte, all'improvviso, i sudori. nella mia fase rem più profonda l'immagine di mery terry taglia la strada in derapage a morfeo e sfonda la mia pace. e mi desto. con una consapevolezza: se ho lasciato la chiave nella toppa, mery terry non può entrare. e siccome non le ho ancora fatto la cuccia in pianerottolo, mi sento un po' in colpa. quindi corro all'entrata e stacco la mia tartaruga portachiavi. guardo dallo spioncino se per caso teresa, sfinita dal suonare il campanello, non sia stramazzata al suolo esausta. nel qual caso la mia esaltazione ed esultazione provocherebbe una scossa del 7° grado della scala mercalli.
niente. nessuna traccia. ho fatto in tempo a togliere la chiave prima che rientri. sono una brava coinquilina. e rientro sotto al piumone con soddisfazione. satisfaction che dura poco. il mio orologio degli mm's segnava le 4. le 4. four, vier, quatre. 4. quater. il mm's giallo aveva il braccino sulle 4 e il mm's rosso aveva la gambetta sulle 12. erano le 4 del mattino e mery terry vagava ancora in libertà per niente vigilata. vi sembrerò vigliacca, ma sono comunque riuscita a dormire. a questo punto aveva un senso essermi chiusa in casa. terry la minaccia era rimasta fuori.
la mattina mi sono svegliata col sorriso, un po' come rossella o'hara quando si desta dopo una notte con rhett e canta: "e lei gli sorrise/quando la rimirò/ e fremendo le disse il suo amor". come una zombie avanzo in corridoio e vedo luccicare una chiave nella toppa. quella di maria. il che significa che maria teresa NON ERA AFFATTO RIENTRATA. che maria si era alzata, aveva notato l'assenza di chiavi e ci aveva messo le sue. come poi confermatomi in sede d'interrogatorio da maria stessa.
TERESA HA PASSATO LA NOTTE FUORI.
riassumiamo i fatti e le conclusioni a cui sono giunta. giovedì teresa è stata fuori e probabilmente ha compiuto il fattaccio. venerdì era san valentino e avrà ottimizzato la consumazione effettuata la sera precedente. sabato e domenica, in assenza di qualsiasi coinquilina, avrà invitato il consumatore in casa nostra. e avranno... avranno. io non ho chiuso la mia camera a chiave. non lo faccio mai. e loro, nell'impero d'amour, avranno ammortizzato tutti i materassi di casa. perchè lo so che lei è uscita con un uomo. lo so, lo temo, un po' lo spero. ma in camera mia no. che schifo. per sicurezza, in attessa del pronto spurgo, dormo sul tappeto. non voglio pensare di dormire sul talamo della lussuria. un vizio capitale. e chi fa lussuria con mery terry di sicuro è vittima di un vizio capitale. nel senso di mortale.

tutte le pompe, con l'acqua nelle vene,
si mettono a ballare
VINCITORE CONCORSO

E dopo tanto penare, ecco a voi il vincitore del concorso "Immagina la tua Mery Terry":
il fortunato è massimiliano



MOTIVAZIONE: per aver realizzato graficamente e di sua mano Mery Terry con la stessa ironia con cui viene descritta ogni giorno. e per aver sapientemente reso i suoi tratti somatici, che neanche mary shelley avrebbe saputo fare di meglio!

ma che disperazione
nasce da una distrazione
era un gioco...

13 febbraio 2003

VENTO DI PASSIONI (sciroccato scirocco)
ci sono delle sere in cui vorrei restare al lavoro per non dover tornare a casa. vivo ogni giorno con la consapevolezza che nella stanza di fronte alla mia campa, si accampa e vegeta un bradipo lucano. che invece di stare appeso agli alberi si regge alle ramificazioni dei germogli ottenuti dai suoi stessi depositi frigoriferi. quando va bene sono latticini mescolati secondo la legge di poisson, quando va male sono zucchine trifogliate e coltivate ad acqua della sorgente catusa. o fetusa.
erano giorni che mery terry mi accoglieva come se fossi bernadette che giunge a nevers. mi salutava dal balcone perchè sentiva la macchina arrivare. apriva la porta prima che suonassi perchè captava le vibrazioni emesse dall'apertura dell'ascensore. tendeva l'orecchio come jamie sommers per brandire ogni mia necessità. e se dicevo: "porcamiseria, ho finito l'acqua", ecco che ti scodellava la sua guizza rosa sulla tavola. come se io bevessi la guizza. qui gatta ci alcova, ho pensato. e il pensiero vola a johnny.
mi spunta il canino lucente da vampiro e la lampadina come archimede pitagorico. a quel punto il sospetto è ormai certezza, il dubbio sicurezza, teresa nefandezza.

-teresa?
-zì?
-se hai bisogno di qualcosa sai che puoi chiedermelo...
-zì, zì... mò non tengobbisogno però
-io te lo dico in caso dovesse capitarti un'emergenza, un'occorrenza, un'urgenza. ma non una virulenza. o una purulenza.
-che è?
-la purulenza? è avere vicino del marciume. un po' come per te avere i brufoli o per me avere in giro te per casa...
-nooooo... volevo sapè che è l'occorrenza! chevvuòddì?
-necessità
-in ghessenso?
-nel senso di necessità <-NOOOOOOOOOOO! PARLO COME LEI! TAUTOLOGIA! SONO TAUTOLOGICA!
-penzo che ho capito
-ecco. per esempio io ho delle occorrenze ogni volta che ti vedo.
-inghessenso?
-sono fisiche, soprattutto. nausea, senso di vertigine, desiderio di fare la pulizia al viso, sterilizzazione. cose così.

si distrae. evidentemente i suoi moduli fodoriani erano altrove.

-sputa teresa. non saliva, è un modo di dire. checc'hai?
-tra poco è zan valentino..
-e tu sei sola...
-NOOOOOOOOOOO! devo uscì ma non c'ho niente da mettere. penzavo che mi potevi compagnare!
-ACCOMPAGNARE. <- ecco allora spiegato il motivo di tanta addomesticazione!

poi, in un attimo, mi raccapezzo. o mi raccapezzolo. e li nascono una serie di sensazioni.
panico. costernazione. allarme. sbigottimento. incubus. nightmare. mery terry esce per san valentino.

-esci? e con chi? johnny? gli dai una possibilità?
-no, cò un'altro
-maliarda! <- in realtà penso tutta una serie di cose tipo: zoccola, infingarda, le acque chete rompono i ponti.
-è uno
-è sufficiente. e dove l'hai incontrato?
-in strada. stavo facendo la spesa con maria e lei è cascata dal marciapiede. mentre tentavo di tirarla su questo ragazzo si ferma e pratigamente che he fatto?
-che ha fatto?
-pratigamente 'sto tizio chiede se abbiamo bisogno
-va bè, ma la conversazione sarà andata avanti!
-zì! mò gli hoddetto che dovevamo tirare su maria e pratigamente ha fermato la macchina e ci ha caricate
-teresa, cazzo, finisci la frase. fai un racconto. dai un senso alla storia.
-inghessenso?
-vai avanti, cristobal!
-pratigamente ci porta a caza e maria gli offre un caffè per ringraziarlo e così parliamo
-mitica affabulatrice!

poi ritorna il raziocinio.

-scusa teresa, come hai fatto a fregarlo con le parole? tu, proprio tu?
-mò pratigamente scopro che 'sto ragazzo è di potenza ed è compaesano mio!
-è fatta! SIGNORE è FATTA! adesso vi sposate, andate a vivere insieme e poi magari vi innamorate pure! l'ottavo mistero di fatima è svelato! e dove andrai ad abitare? a potenza? a matera? in siberia?
-nooooooooooo! macchè! lui abita qui dietro! penza. siamo vicini di casa!

ergo. lei trova un tizio, che abita dietro di noi e con cui si sposerà e avrà 100 figli. ergo. continuerà a vivere vicino a me e mi porterà tutte le sere teglie calde e pronte di sformati suppuranti. ergo. non me ne libererò mai. argo. devo inalare dell'argo.

Penso a lui e guardo me
che minaccio chissà ché
mascherato da leone ma ho paura di te.


P.S= VI RICORDO CHE DOMANI A MEZZANOTTE SI CONCLUDE IL CONCORSO "IMMAGINA MERY TERRY". IL NOME DEL VINCITORE VERRA' COMUNICATO LUNEDI'. IN BOCCA AL LUPO E CHE VINCA LA PEGGIORE... MERY TERRY!

05 febbraio 2003

ATTENZIONE! VENGHINO, SIGNORI VENGHINO: SUL BLOG DI ILENIA VIENE INDETTO UN SINGOLAR CONCORSO:

"IMMAGINA MERY TERRY"


Modalità di partecipazione: si tratta di inviare una descrizione di come ti immagini che sia mery terry. si accettano anche disegni ed elaborazioni grafiche epson computer o effetti speciali della dreamworks. gli elaborati vanno spediti al mio indirizzo e-mail. ogni partecipante può inviare anche più di un elaborato. tra tutti coloro che avranno spedito la loro opera nella sezione "inediti", un'apposita giuria nominerà un vincitore che verrà omaggiato della fotografia della vera mery terry. tutti gli scritti pervenuti verranno comunque pubblicati sul mio blog.
Giuria: la giuria è composta da me. quindi sarà facile ottenere l'unanimità.
Termini e scadenze: il concorso scade il 14 febbraio 2003. nel giorno dell'amore, vi farò il regalo più bello.
Regolamento: al concorso possono partecipare tutti coloro che leggono il blog, quelli che non lo leggono, quelli che vorrebbero leggerlo ma non lo fanno, quelli che lo leggono di nascosto perchè si vergognano, quelli che gli fa schifo 'sto blog, quelli che gli fa schifo mery terry (dal concorso è esclusa la mia amica SARA che mery terry l'ha vista di persona e non vale).

LA GARA E' UFFICIALMENTE APERTA: PARTECIPATE, GENTE, PARTECIPATE!!!
TATTICHE
ci sono volte che sono veramente irritabile. essendo cancerina e governata dalla luna, sono tremenda. se poi mi viene il ruffino, sono cazzi per tutti. (dicesi ruffino la pieghetta da arrabbiatura che mi viene tra le sopracciglia. pericolosissima. più dei gas nervini).
a mia discolpa devo dire che quasi mai me la prendo con chi non c'entra nulla. cerco di prendermela con mery terry.

-ehi, di casaaaaa... c'è qualcuno?
-bu
-teresa... tu e le tue imboscate... mai pensato di arruolarti? il nemico morirebbe di crepacuore
-non zò robe da donne
-cosa? arruolarsi?
-'nfatti
-e invece avvelenare il prossimo con le tue robe da mangiare sì? strana prospettiva della vita che hai!

entra giovanna -l'avete buttata quella scatola trasparente che c'era qui?
-bu! no, è peccato buttarla! sta nei penzili!
guardo mery terry stupita del fatto che abbia pronunciato un vocabolo così ricercato come "pensile"
-giovanna, qui non si butta via niente. se continuiamo a tenere con noi mery terry ...
-ècchevvuoidire mò?
-era una battuta: vuol dire che non ti ricicliamo anche se sei da buttare <- cristobal, è così frustrante dover spiegare le proprie gag -e che siamo attente a non buttare rifiuti tossici. per il bene dell'umanità mettiamo a rischio noi stesse e preferiamo sacrificarci come novelle Ifigenie, o come isacco o come cristina onassis.
-ahhhhh

giovanna esce. ritrovata la scatola che cercava, non consuma se stessa nella vicinanza inopportuna con teresa de angelis (figlia segreta e ripudiata di wilma de angelis).

-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè
-sì
-quello continua a scocciare
-chi? johnny?
-zì. mi ha scritto. vuò sentire che ha detto?
-non so se sono pronta a sentire il suo sms. frutto di 15 giorni di elucubrazioni mentali. preparo i sali.
-'sto deficiende!
-teresa!
-senti che ha scritto: "vorrei essere il freddo per vederti tremare/vorrei essere il fuoco per poterti scaldare"
-BRUCIARE! voleva dire BRUCIARE! sant'uomo! allora sta dalla mia parte!
-eh?
-teresa, porco cazzo, possibile che non capisci mai al primo colpo?
-'sto deficiende!
-ma poverino!
-io non gli rispondo alle telefonate.
-vuoi che lo faccia io?
-noooooooooo! la smetterà!
-ma diglielo, povero cristo! diglielo che sta perdendo tempo! è un uomo allo sbando che non sa che pesci pigliare... beh... veramente un pesce l'ha pigliato...
-che pesce?
-uno scorfano di potenza...
-guarda che a potenza non gi sta il mare...
-appunto!
-echhevuòdì?
-lascia perdere. mi verrebbero da dire tante cose, ma il cuore ha pietà di johnny
-eppecchè?
-perchè se l'avessero accettato al reparto psichiatrico, adesso starebbe bene e non cercherebbe di distruggere se stesso in questo modo
-ma mica stammale!
-se ha perso la testa per te significa che sta DAVVERO male! l'altra possibilità è invece che la testa l'abbia persa solo ultimamente, cercando di mettere insieme 160 caratteri in un sms. un'impresa titanica. come dire: qualcosa che deve affondare quanto prima.

Cosa non farà più, cosa farà di nuovo,
cosa farà di meno,
seduta in mezzo al letto lei promette
cosa non farà più.


03 febbraio 2003

MERY DOLLY
è in atto una clonazione. più pericolosa di dolly, più alienante di quanto possano ammettere i raeliani. o i rauliani. meglio conosciuti come "seguaci del liscio" dal nome del loro leader raul casadei.
settimana scorsa ero in camera mia. stavo accendendo un incenso per spazzare via dalla camera l'odore di verza cotta che mi aveva impregnato le architetture. mery terry si era dedicata al bricolage lagostina e aveva cotto dei cavoli e delle verze. io non so se abbiate mai sentito che odore hanno le verze cotte. discarica. o di scarica. provate voi a rilassarvi e a dormire in un letamaio. un fungo tossico che avrebbe distrutto hiroshima e nagasaki prima delle brillanti idee di fermi.
dunque mi appropinquavo a scacciare demoni e odori dalla mia stanza quando sento un urlo provenire dal loculo di fronte: LA STANZA. THE ROOM. mery terry urlava in camera sua. ma non urlava parole, urlava urli. senza senso. probabilmente nel suo linguaggio significano qualcosa, ma per i non-raeliani sono manifestazioni semantiche senza costrutto genettiano.
l'eco della sua potentina voce si spandeva nella casa insieme alle ceneri delle verze fenici. che puntualmente, ogni settimana, rinascono dai fornelli più forti di prima.
senza bussare e chiedere permesso entra scalpitando in camera mia e mi fissa con le sue rughe d'espressione:

-pozzo urlare?
-no
-pozzo urlare?
-no
-e io voglio urlare. EEEEEHHHHHHHHHHHHHHHEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!
-quello non è urlare: è looppare una vocale.
-EEEEEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
-se esiste qualcosa di umano in te... basta!
-e io voglio urlare... e urlo.... mò non pozzo urlare? io urlo
-uniamo l'utile al dilettevole, allora. io ti riempio di botte e tu nel frattempo ti sfoghi finchè vuoi.

e inizia a correre per il corridoio gridando e spalancando tutte le porte, nel tentativo di sparare strilli in faccia a qualcuno. pare che nella bassa bergamasca, terra di poesie via radio e via pixel, abbiano sentito gli echi delle vocali meryterroniane.
nel frattempo rimango in camera fregandomene delle patologie che potevano aver scatenato l'iperfonia della mia coinquilina più vivace.

-cosa ti urli?
-sòffelice!
-gaudio magnum, nel senso di gelato.
-eh?
-niente. e dimmi, piccola cara, come mai sei felice? CHI ti rende oltremodo lieta?
-mio fratello!
-INCESTO!
-eh?
-perchè?
-mia cognata è inginta! glielo dicevo zempre: fammelo 'sto nipotno, fammelo 'sto nipotino...
-e dunque sei zia?
-zììììììììììììììììììì! EEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!
-quando nasce?
-a zettembre. lei è inginta di 10 ggiorni
-di 10 giorni? come lo ha capito? è paragnosta?
-o forse non le vengono le mestruazioni da 10 giorni?
-direi che è l'ipotesi più probabile
-domani va dal ginecologo e fa il test
-scusa, ma prima di dire al mondo che è incinta, non ha fatto esami?
-ha fatto il test quello della farmacia
-ma cazzo! non si fa! hai mai visto il film "sposerò simon le bon"? una tipa crede di essere incinta perchè ha fatto il test dopo aver bevuto 60 litri di coca cola. se tua cognata poco poco ha mangiato qualcosa cucinato dalla suocera o dal suo principe consorte... avrà fatto diventare verde e citrugna la provetta!
-non ho capito
-non dubitavo.
-avrò un nipotino. EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

porchetta la miseria. non bastavano due esemplari meryterriani al mondo. ora abbiamo anche iniziato un processo di clonazione. pericolosissimo. perchè parte da una provetta di farmacia contaminata con crittogamici potentini e formaggi mescolati secondo la legge dei grandi numeri. non c'è mai fine al peggio.

Qualche frutto
darà forse ancora...
Generosa talvolta com'è la natura.