17 novembre 2004

SEMIOTICA A PLACCHE

ci sono domestici segni convenzionali riconosciuti da tutti: un fiocco rosa sulla porta significa "è nata una bambina"; una ghirlanda sull'uscio con pigne dorate e vellutati fiocchi rossi vuol dire "è arrivato il natale"; uno zerbino in cocco "spazzatevi le scarpe prima di entrare", un gatto sulla soglia "porco cazzo, ho chiuso fuori il gatto!". ma c'è un unico segno che fino ad oggi non avevo mai saputo interpretare correttamente e che farebbe inorridire in un'unica scossa spinale greimas, hjelmslev e saussure: fiori di origano incollati con lo scotch sull'occhiolino magico e disposti a raggiera tipo spilloni di lucia mondella. è questo il ridotto ma consistente show botanico che si è presentato ai miei dendriti nasali e ai miei umori vitrei ieri sera. ne va da sè che olfatto e vista ne risultano ampiamente oltraggiati.
nel tardo vespro dello scorso giorno, quando i preti erano ormai prossimi a recitare compieta, infilo la chiave nella toppa sicura di trovare a pochi centimetri dall'ingresso le fly-flot balvane di mery terry. così gioco d'anticipo.
-teresaaaaaaaaaaaaaaa, cos'è questo origano sulla porta? ti hanno detto che esiste il gled assorbi odori? toglitelo da sotto le ascelle e provalo per la casa invece che appenderlo sul pianerottolo!
silenzio.
-beh, teresa dev'essere uscita. d'altronde se dio si è riposato il settimo giorno, io avrò diritto almeno a un martedì.
-elìììììììììììììììììììììììììììììì... elììììììììììììììììììììììììììììììììì!
-lamma sabactani, teresa! allora ci sei!
-elììììììììììììììììììììììììììììì!
-cos'è questo grido? teresa, l'ora nona è passata da quel pezzo!
-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè!
-ma che cazzo è? sono dentro hotel california degli eagles e sto sentendo il brano al contrario?
-elììììììììììììììììììììììì!
-ilèèèèèèèèèèèèèèèè!
-BASTAAAAAA! cos'è, la tombola delle consonanti? estraiamo le lettere a caso e riempiamo il tabellone dei dialoghi col prossimo?
-elìììììììììììììììììììììììì
-chi è parla? chi siete? da dove venite? cosa cercate su questa terra, donne, fumo, il chinotto? invocate san pellegrino. lontane da me, creature dello spazio: rapite mery terry e andatevene alla svelta, prima che lei stessa vi ingoi alla caseovelocità della luce (*la caseovelocità della luce è un'unità di misura pari a 300.000 km di scamorze divorate in un secondo nelle ore diurne. è un'unità di misura applicata alle sole province di potenza e matera, dove il sole brilla alto anche in inverno e la scamorza vola bassa in ogni periodo dell'anno).
plin plu: piccola pausa. il tempo di un respiro zen.
-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè!
-elììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!
-allora: mettetevi in ordine e fate le vostre richieste. se avete rapito mery terry sono disposta a pagare qualsiasi cifra purchè ve la teniate.
-ilèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè, sò jenny.
epifania. le due voci che ho sentito in corridoio sono rispettivamente di jenny, che mi chiamava ilè, e di mery terry, che dev'essere finita nella centrifuga della candy e ora grida aiuto dall'oblò con il vocativo elì.
dal buio, zoppicando e maleodorando non poco, si staglia jenny nelle tenebre.
-ilèèèèè, terressa stammalle.
-ma cristobal, ci ho messo 2 anni per capire come parla quella e adesso ti ci metti anche tu? togli qualche doppia e tienila per dopo. si dice: ilè, teresa sta male. hai visto che si fa con poco?
-èvverro, hairraggionne. ècchessonno preoccuppatto.
-non mi sembra un buon motivo per fare un uso sconsiderato delle allitterazioni. ci vuole la licenza poetica, per quello.
-ma io mannccco la licenza supperrriorre mi hanno datto. mella sonno andatta a rubbare dall'archivvio della scuolla.
-ma hai rubato la licenza di un altro?
-sì, infatti al posstto dillavvorrro pensanno che mi chiammo sergio invece che gennarro.
-difficile condurre tutta una vita nella latitanza, eh?
-ma qualle lattittanza, io abbitto a cernusco sul navviglio
-la latitanza non è una zona geografica tipo la brianza: è una condizione di vita.
-è una fasscia bbassa del reddittto? si possonno avverre i rimmborsi?
-ma no, capodoglio pterigopoideo, la latitanza è quando ti sottrai in un qualche modo alla custodia della polizia.
-io mi sso diffenderre dassollo.
-senti, slot machine delle consonanti, dov'è teresa?
-in cammerra.
-e tu perchè sei fuori? avete litigato?
-nonno.
-nonno?
-nonno.
-avete litigato a causa di suo nonno?
-nonno.
-allora a causa di tuo nonno?
-nonno.
-perdonami, minipimer di tutte le dentali: cosa c'entra il nonno?
-nonno. non abbiammo littiggatto.
-ma cristobal 3 volte con riporto di 1: NO-NO. era un rafforzativo del NO!
-sissi.
-stavolta non ci casco, è un rafforzativo del sì: ora vuoi dirmi 2 volte sì.
-ah-ah.
-capito: ma prima che entri in un tunnel di lettere gemellate da cui non saprei uscire, vui dirmi che ha teresa?
-èmmallatta.
-oh porco cazzo! e che ha?
-ho vommittatto.
-aspetta, aspetta...
-sonno 2 volte aspetta... come nonno e sissi.
-bravo, sei intelligente e impari subito, meglio di ceetah. comunque, segui il labiale: che malattia ha teresa?
-dellirri.
-vomito e deliri... sarà influenza: e comunque non è grave.
-nonno, ma vuole currarsi con l'ommeopattia.
-e quindi? sambuco? sai che le bacche di sambuco sono un antipiretico naturale?
-nonno.
ci ho messo 2 nanosecondi per fare il collegamento medicina naturale/erboristeria=fiori d'origano sulla porta.
-non me lo dire, non me lo dire, non me lo dire. in lucania si cura la febbre con l'origano.
-non creddo, non so perchè terressa lo vuolle ma mi ha obbliggatto ad andargliello a prennderre.
-e dove l'hai trovato?
-in un campo abbussivo dove della gente diggiù coltivvva piante varrie che poi brucccia.
-brucia o fuma? perchè c'è la sua bella differenza...
-non so. la mandano in svizzerra a fanno i sacchetti per profummarre i cassetti.
altri 2 nanosecondi e ho collegato origano sulla porta=marjuana coltivata illegalmente. è in uno scatto da rana bue che sono già addosso a jenny.
-ma porco cazzo d'un cristobal, quello non è origano: è marja!
-evvabenne, io sonno moltto devvotto alla maddonna!
-idiota di un nano trapezista, quella non è la maria di lourdes, è marjuana!
-ecco perchè terressa diceva che per la pizza non vabbenne, che sa troppo di citrugno e chhe ci ppizzicca il nasso!!
-cosa c'entra la pizza?
-terressa volevva currarsi la febbre con la pizza all'orrigganno!
-e invece tu hai rimediato marjuana... porco cazzo, peggio che in un film dei fratelli marx!
ammazzarli. tutti e due. è il solo desiderio. che ho. mi fiondo a cerbottana sul talamo di teresa e ne scorgo i lineamenti: eccola lì, come reduce da un corso intensivo di visagismo tenuto dai fichi d'india.
-ma sei deficiente a fare la pizza con la marjuana?
-e mo non lo zapevo! e non invierire, che ne ho mangiati 4 ztampi e ora zto male! jenny zta bene perchè non gliene ho lasciato mango un pezzo!
-è la giusta punizione, cloaca ingorda! a proposito di cloaca, cos'è questa puzza di merda che sento in giro?
-è jenny.
-ah, è un suo odore naturale o l'avete scelto come fragranza di coppia?
-no, ha peztato una cacca.
-e dove?
-nel gampo dove ha prezo l'origano. ora zta pulendo le zuole in corridoio che zennò mi zporca il piumone di agrilico.
-come sta pulendo le scarpe in corridoio? e i frammenti che espelle dove vanno a finire?
-gualguno zul muro e gualguno per terra. ma gli ho detto di non preoccuparzi che tanto pulisci tu..
-ma ti sei bevuta il cervello oltre che mangiata l'erba? tu e il tuo cappone pestamerde dovete trasformarvi in rotowash e usare la potenza di mille braccia per ripristinare l'atavica igiene! RAUS!
dall'androne si sente jenny che, mortificato, tenta una riappacificazione.
-ilèèèèèèèè, non ti preoccupparre, quanndo hoffinnittto di schizzarre escremmenti pullisco tutto e porto il tuo piggiamma in lavanderrrria.
-il mio pigiama? cosa c'entra il mio pigiama?
-ecche l'ho ussatto per...
-NON LO VOGLIO SAPERE. fammi un favore: prendi tutte le consonanti doppie che ti sono rimaste e intabarrati nel piumone di teresa. non uscire finchè non avrai udito il canto del gallo.
porco cazzo, a vivere a milano un vantaggio ci sarà: di galli che cantano non c'è ne rimasto nemmeno uno. parola di francesco amadori.
Il posto è qui.
E' qui quel lavorio dell'erba simile al pensiero