24 marzo 2004

E.R: INIEZIONI DI FIDUCIA
Driiiiiiiiiiiin
-pronto?
-veh... 'scolta mo'...
-ciao mamma!
-stai bene?
-bene
-bene bene?
-si'
-ma sei sicura?
-sicurissima
-no dico, sei sicura di star bene?
-non bene...benerrimo
-ah
-perche', speravi nel contrario?
-no, e' che oggi son stata al funerale della cugina della nonna
-e se muore la cugina della nonna anche io dovrei sentirmi male? spiegami...
-ma, non si sa mai... sai, a volte il sangue...
-e poi dimmi: la nonna aveva una cugina?
-la nonna aveva 17 cugini
-come 17 cugini?e come mai io ne vengo a conoscenza solo ora? ti vergogni di me davanti al parentado?
-no.
-e allora?
-non mi e' mai capitato di parlarne
-in 29 anni di vita non ti hai mai venuto in mente di parlarmi di 17 parenti che mi potrei ritrovare tra capo e collo il giorno del mio matrimonio?
-ma tanto ormai te non ti sposi piu'!
-COME NON MI SPOSO PIU'?
-a 29 anni, cosa vuoi mai... quelli buoni son gia' tutti andati!
-ma mamma!
-e poi te lo sai...
-so cosa?
-ti ha mollato il moroso di prima... un ragazzo sano non vuole una ragazza che e' stata mollata dal moroso! pensera' che hai qualcosa di sbagliato...
-mamma, ti stupira' sapere che capita a tutti di venire lasciati...
-si', ma a te ti era andata bene una volta che non si era accorto dei tuoi difetti...
-guarda, so che ti sembrera' incredibile, ma qualcuno -non qualcuno di eminente ma comunque qualcuno- pensa che io abbia anche dei pregi
-tu non badare a quello che ti dicono le tue amiche. lo fanno solo perche' hanno pena.
-pena di che?
-sei li', sola, a 29 anni...
-mamma tu sei parente del cane dei vicini
-perche'?
-e' un bastardo
-ah, non e' un incrocio?
-si', infatti sta al semaforo...
-senti, volevo dirti che il funerale mi ha fatto riflettere
-sul senso della vita?
-no
-su quanto sia brutto perdere una persona cara?
-no
-sull'orrore dei cuscini funerari?
-no. sul mio
-sul tuo cosa?
-sul mio funerale
-prego?
-hai carta e penna?
-si', cosa devo scrivere?
-quello che voglio per il mio funerale
-ossignur
-ossignor. non fare la milanese: si dice "ossignor"
-ah, beh...
-prendi nota di tutto, eh? che poi quando sono morta non fai le cose come avevo voluto io
-tanto non puoi venirti a lamentare...
-allora. la bara la voglio come quella della lorenzina, di ciliegio. marrone.
-andiamo sul legno economico, eh? una bella bara dell'ikea no?
-perche', all'ikea fanno le bare?
-no, ma posso comprare un armadio, lo monto in self-service e ti ci fiacco dentro. magari se trovo una credenza con la vetrinetta vedi fuori... e' meno triste... l'unica cosa e' che mi devi avvertire in anticipo quando stai per andartene perche' devo avere il tempo di capire le istruzioni
-non fare la spiritosa, cuccarini! senti, il vestito...
-rosso fuoco? cosi' ti seppelliscono vicino alla casa del popolo!
-taci cretinetti! il vestito giusto e' quello nero che c'e' nell'armadio
-quello che hai usato al funerale di noris?
-no, questo vestito nero l'ho comprato apposta. se al becchino non piace o non riesce a infilarmelo, tu insisti, mi raccomando...
-figurati...
-la foto
-quale foto?
-da mettere sul santino
-non e' un santino mamma, non sei micca padre pio...
-beh, va bene anche per la lapide. la foto e' quella della tua comunione
-ma cazzo mamma, la comunione l'ho fatta 20 anni fa. se muori fra 100 anni ci metto una tua immagine giovanile?
-ma a me piace
-bla bla bla...
-chi era?
-papa' che ha preso in mano la cornetta...
-che dice?
-che mi seppellisci con la testa fuori cosi' fai a meno della foto
-un genio papa'...
-e poi se mi vengono in mente delle altre cose te le dico
-fai in tempo mamma, hai ancora una vita davanti!
-no, e' che domani c'e' il funerale di dimes
-un altro cugino della nonna?
-no, e' uno che abita due vie di la' da noi
-e lo conoscevi?
-no. ma vado a prendere ispirazione.

Sogno un cimitero di campagna e io là
all'ombra di un ciliegio in fiore senza età
per riposare un poco 2 o 300 anni



23 marzo 2004

VAI GIRARDENGO VAI GRANDE CAMPIONE (che se ti becca pollastri...)
nella vita ho avuto abbondanza di un sacco di cose: tute rosse (comprate dalla signora luisa al passaggio a livello), scarpe tarocche (adidos, mike), occhiali da sole (fondi di magazzino firmati ciao crem, ringo boys), felpe best company quando andava di moda l'american system, felpe american system quando andava di moda la champion, felpe champion quando ormai andava di moda napapjri e felpe diesel quando la benzina e' salita alle stelle (chi non l'ha capita vada direttamente in prigione senza passare dal via). ero una ragazza di tendenza, insomma. di tendenza a essere presa per il culo dai suoi compagni paninari.
se c'era una cosa, pero', che non ho mai dovuto invidiare a nessuno, e' stata la bicicletta. mio padre da piccolo ne aveva patito talmente tanta voglia che appena sono nata me ne ha regalata una. e' cosi' avanti negli anni. mai stata senza dueruote in vita mia. ma per comprendere meglio il meccanismo padre-figlia, dobbiamo fare un passo indietro.

bassa modenese, primi anni '40. mio padre ha circa 8 anni e a scuola fa un tema sulla guerra. il suddetto tema e' talmente scritto bene che mio padre vince un riconoscimento cittadino. tra i suoi compagni si sparge celermente la voce che il Premio sia nientepopodimenoche una bicicletta. e l'invidia serpeggia bastarda tra i banchi delle elementari. un po' come le anticipazioni sul vincitore di sanremo in sala stampa al sabato pomeriggio. mio padre, fan sfegatato di ciclismo, si prepara all'evento con molta emozione. mia nonna per l'occasione gli compra un paio di calzini nuovi. mio nonno brontola perche' secondo lui poteva andare con quelli vecchi. rigorosamente spaiati.
quando arriva il giorno di salire sul podio a ritirare gloria e lodi, mio padre vede il sindaco. da inguaribile ottimista sale tronfiamente sul palco.

-ed ecco il piccolo ferrari, figlio di ferrari, che ci ha raccontato com'e' la guerra!

gli intervenuti storcono il naso. primo perche' la guerra la stavano vivendo e non c'era bisogno di un tema infantile per capirla; secondo perche' il sindaco parlava in italiano e la gente capiva solo il dialetto.
in perfetto stile pavloviano, mio padre aspetta la bicicletta.

-ecco il tuo premio, caro piccolo ferrari, figlio di ferrari!

ed estrae una copia molto ben rilegata di... "LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO".
a colori, certo. ma senza pedali. le cronache locali raccontano che mio padre non seppe mentire. quando il sindaco gli chiese:

-allora piccolo ferrari, figlio di ferrari, sei contento? ci sono anche le figure!

mio padre si limito' a rispondere:

-cunteint gnanc un poooooooooo... me a vliva la bicicleta! in du ela la bicicleta?

(TRADUZIONE LETTERALE PER NON MODENESI: moderatamente contento, onorevolissimo signor sindaco! anche se la bicicletta sarebbe stata la mia scelta piu' istintiva, seppur dettata da un precipitoso affezionamento a manubrio e campanello! mi domando donde sia tale bipedale mezzo di locomozione! lei ha cognizione della possibilita' che esista in qualche luogo una bicicletta a me destinata in virtu' delle mie doti letterarie?)

il sindaco ci rimase molto male e cerco' di convincere mio papa' che leggere era molto utile.

-se', a sun sicur -disse il piccolo ferrari, figlio di ferrari -mo proveg te a ander a tor al pan a nov chilometri a pe' con un liber in man! sa faghia? al lesia meinter ca sun in fila a aspeter? o me spasia al cul s'am vin al caghet in dal tragit?

(TRADUZIONE LETTERALE PER I NON MODENESI: si', ne sono certo, pregiatissimo signor sindaco! e crescendo coltivero' le mie dotte passioni direttamente al circolo pickwick! ma la mia attuale condizione economica e lo scarso sviluppo panettiero di questi sobborghi mi obbligano ogni mattina a fare 9 chilometri a piedi per comprare il pane. capisce che e' assai piu' agevole recarsi nel forno con una bicicletta sotto al culo -ehm- sotto al fondoschiena piuttosto che con un libro in mano? che ne farei? lo finirei mentre sono in fila ad aspettare! e poi? se fossi colto da istantanea dissenteria lungo il percorso sarei costretto a usarlo per pulirmi... NO! non voglio nemmeno pensarci!)

fu cosi' che il sindaco infilo' il libro sotto il braccio di mio padre e lo spedi' giu' dal podio con un gesto... ehm... scaramantico.

pochi anni fa scovai quel libro. mia nonna era ancora in vita per potermi raccontare questa storia. e infatti, quando lo aprii, su ogni foglio vidi scritto "VOGLIO LA BICICLETTA! DOV'E' LA MIA BICICLETTA?". su ogni santa pagina. e pensate un po': quel libro lo trovai in soffitta. era infilato dietro il cerchione di una vecchia atala blu.

oh bici-cletta
10HP
tutta cromata
e' tua se dici si'
mi costa una vita

18 marzo 2004

MODERNI TEMPI DI MERY TERRY. COME CHAPLIN IN QUEL FILM.
ci sono gesti che faccio in maniera talmente automatica che ormai non me ne rendo neanche piu' conto: appendere la giacca sull'attaccapanni, infilare il cellulare nella tasca davanti della borsa, mettere la coca media di un macmenu nell'apposito supporto dell'auto, buttare i fazzoletti sporchi sul sedile del passeggero,vuotare la spazzatura il venerdi' mattina. questo mi consente, in caso perda il cellulare, di cercarlo come prima cosa nella tasca davanti della borsa. o nel supporto auto della coca. o sul sedile passeggero, sotto i fazzoletti sporchi. se non lo trovo e ho gia' buttato la spazzatura, so' cazzi.
la routine, per una persona oceanicamente disordinata come me, consente la sopravvivenza. cercare -e trovare- le stesse cose negli stessi posti, ti fa sentire a casa: la tua poltrona, le tue fotografie, i tuoi ricordi. per questo ho personalizzato la mia stanza a gorgonzola.
vivere a gorgonzola non e' facile: non tanto per l'ambiente, che come amenita' non ha nulla da invidiare a sesto san giovanni o cinisello balsamo. e' il co-inquilinaggio che rende laboriosa la permanenza in vita. quindi non c'e' da stupirsi se, dopo oltre 2 anni di co-abitazione con l'Innominata, ho arredato la mia stanza con quadri di un amico artista, fotografie, ricordi, poster di sergio cammariere. ho cercato di trasformare un tugurio in un moderno bengodi, il paese della cuccagna. ecco, al momento a me, di quella cuccagna, e' rimasto solo il palo. infilato provateadiredove.

ieri sera rientro a casa dopo alcuni giorni di trasferta: era da venerdi' che non dormivo a milano. saran state le 11 di sera che mettevo piede sul sacher suolo. e mi attende il silenzio. o piu' mi ottunde. sono abituata ad un contatto tipo fotocellula tra il mio pestaggio della prima mattonella di casa e il suono "ileeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee'!!!!".
invece nulla.
benedico la buonanima che ha acceso per me un cero a sant'antonio e filo dritta verso il letto, prima che si verifichi un contatto di un qualsiasi altro tipo. presumibilmente del terzo.
tutto tace. sulla porta della mia stanza trovo un messaggio amanuense:

"ile'? ile'? ile' siamo usciti a fa' un giro. giriamo un po' e poi torniamo! che ti devo parlare: cia', maria teresa e il suo fidanzato".

almeno una croce, cazzo. jenny -o genny- poteva almeno fare un croce per firmare l'incunabolo meryterryano. ma secondo me la borromea non gli lascia fare neppure quello. comunque piglio il reperto grafologico, accendo la luce, apro l'uscio e mi metto sul letto. peccato che qualcosa non mi torni. il profumo, innanzitutto. c'e' odore di drakar noir. e poi il piumone. il mio e' sempre stato verde, ora sono coricata su hulk che tira un pugno a capitan america. tra loro una chiazza gialla (dall'odore direi che si tratta di cera) impedisce di scorgere bene il post-bruce-banner. non ci sono piu' quadri appesi alle pareti. apro l'armadio e non vedo i miei abiti. i libri sono spariti.
finalmente mi tranquillizzo e mi ributto sul letto: evidentemente sto vivendo in un incubo e non mi sono ancora svegliata. pero', molto reale come nightmare! e poi dovevo essere molto stanca. non ho nemmeno fatto in tempo a infilarmi il pigiama. cosi' tiro su il cuscino, mi metto braghe e casacca e mi rilasso. cazzo, devo essere dimagrita: il pigiama mi sta largo. soddisfatta del mio regime alimentare, guardo verso il poster di cammariere. e vedo che non c'e' piu'. al suo posto troneggia una faccia da pugile con la didascalia "Tommy Riccio". in controluce scorgo segni di labbra sulla neomelodica gigantografia: indubbiamente qualcuno ha baciato tommy credendo fosse reale.

ORA: C'E' SOLO UNA PERSONA AL MONDO CHE POTREBBE BACIARE UN SIMILE AVANZO DI ALCATRAZ CONSIDERANDOLO FIGO. E QUELLA PERSONA E' FUORI COL FIDANZATO, AL MOMENTO.

ORA: CHE CAZZO CI FA TOMMY RICCIO COL PIANOFORTE DI CAMMY? SUL MIO MURO?

ORA: DOVE SONO I MIEI ABITI, I MIEI QUADRI, IL MIO PIUMONE?

E SOPRATTUTTO: DOV'E' IL MIO INCUBO????????????????????????

Fotogramma precedente: Ilenia ha una paresi e resta immobile al centro della sua stanza con un grosso punto interrogativo che le lampeggia sulla testa come un cero alla processione dei Turchi.

Fotogramma successivo: rumore di chiave nella toppa del portone d'entrata. Il punto interrogativo scompare, ilenia riprende possesso delle sue competenze motorie e si fionda come un ciotolo di fiume verso l'entrante.

-teresaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
-e mo' ghe gazzo ti urli?
-ciao ilegna
-jenny tu stai zitto che con me hai solo da rimetterci...
-va bbene, va
-teresa, dove porcocazzodiquellatroialadrazoccolamaialaimpestataassassina hai messo tutta la mia roba?
-non zo' i modi di barlare quelli
-quelli di chi?
-i tuoi! zei una maledugata
-scusa, questo e' un sogno? non siamo svegli, vero?
-zicuro che ziamo zvegli! ziamo andati a fa' un giro io e jenny! vero jenny?
-si'
-e ztai zitto che barli sempre, jenny!

guardo jenny e per un attimo ha lo stesso sguardo del volpino della pubblicita' della LAV. prima che disney lo scritturi per red e toby.

-teresa, perche' la mia camera ha subito una mutazione genetica?
-che ddici mo'?
-senti, io sono entrata in camera mia e non c'e' piu' nulla che mi appartenga. mi spieghi che e' successo?
-ma zei proprio una polentona, zei! tu non dormi piu' li'!
-come non dormo piu' li'? e dove dormo, di grazia?
-no, non dormi da grazia
-cretina, voglio dire: dove dormo ora? e perche' non dormo piu' li'?
-perche' mo' li' gi dorme jenny
-COOOOOOOOOOOOOOOOOSA?????
-zi', io e jenny abbiamo degiso di gonvivere
-ma sei deficiente? per caso i tuoi neuroni si sono trasformati in una colonia di nemertini?
-che so' i neuroni?
-sono quelli che fanno funzionare il cervello! ma i tuoi hanno chiramente lasciato tutto lo spazio agli aracnidi! nella tua scatola cranica ci sono talmente tante ragnatele che ci potrebbero girare il rocky horror! probabilmente nella tua scatola cranica ci vendono le scarpe di bata!
-guarda che io so' intelligente! per guesto jenny mi ama! e abbiamo degiso di vivere insieme
-senti teresa, convivere col proprio fidanzato significa vivere con lui e basta... non significa vivere tu, lui e una coinquilina!
-ma infatti sta goinquilina non c'e'!
-ma razza di anofele della potentinita', la coinquilina sono IO!
-perche', il tuo fidanzato viene a vivere qui? ah, no! tu non hai piu' il fidanzato! HI HI HI!
-tu sei l'al queda della tor velasca. tu sei una vanessa uscita da una crisalide geneticamente modificata. sei una lumaca con la bava al cimurro. sei l'embrione dell'Oms, la cellula staminale per il cuoio capelluto della mucca pazza. sei talmente snervante che potresti nebulizzare tutte le endorfine di zoff. se fossi vissuta in egitto al tempo delle piaghe, dio avrebbe compreso il faraone. se fossi stata al seguito di mose', le acque sarebbero rimaste chiuse per non farti passare. se fossi stata l'ochetta martina lorenz ti avrebbe guidato nelle sabbie mobili affinche' non ti riproducessi. o si sarebbe dato la colpa del tuo imprinting e si sarebbe ritirato a lourdes a promettere che non l'avrebbe rifatto piu'. hai capito o no che sei una dannazione per il dna umano?
-che hai detto? non ti ho zentito che ztavo parlando a jenny
-senti, razza di plancton cresciuto nel disastro della galizia... te lo chiedo una volta sola: dov'e' la mia roba?
-zenti, ile': la tua roba e' nel bogs di mia cuggina a busto arzizzo
-busto arsizio... e si dice BOX: B-O-X
-eh, busto arzizzo... c'hoddetto?
-busto ars... COME BUSTO ARSIZIO?
-eh, stalla'. e ringraziala che ti fa il favore di tenerlo e non ti fa neanghe pagare tanto d'affitto... so' gia' 5 giorni...
-stai scherzando, spero?
-no. che mica si fa gnente per gnente. l'affitto del bongs so' 200 euro al mese. qualcosa l'ho tenuto nella stanza mia... sta sul tuo letto
-come sul MIO letto nella TUA stanza? non mi tornano i possessivi...
-zi', perghe' jenny d'ora in boi dorme in stanza tua e tu dormi gon me. vizto che zei ztata cozi' cafona che non hai voluto fare a meta' della stanza gol mio fidanzato, mi sacrifico io e faccio a meta' io gon te...

a quel punto giro le ciabatte e me ne vado.

-e dove vai mo'?
-a telefonare
-a chi? al tuo fidanzato? ah no, tu non ge l'hai il fidanzato! HI HI HI!
-no, infatti. chiamo la tina.
-tina chi?
-lagostena bassi.

vedo che jenny, che in tutto questo tempo si era limitato solamente a muovere la testa secondo le direzioni cartesiane degli assi x, y e z, si accosta al labirinto auricolare di mery terry e le dice qualcosa. sicuramente le fa capire che deve ridarmi la mia roba e restituirmi alla mia stanza. meno male che almeno il 50% della coppia ha la spina attaccata.

-ah, ile'... prima di telefonare...
-eh...
-volevo di'...
-sputa, rospo del suriname!
-ecco... lo so che ti imbarazza ma... PUOI TOGLIERTI IL PIGIAMA CHE HAI ADDOSSO CHE E' DI JENNY? A LUI GLI SCHIFA SAPERE CHE L'HAI PORTATO TU! mo' lo laviamo subito, jenny: lo faccio bollire a 360 gradi col napisars.

un urlo. terrificante. un latrato umano si e' diffuso per i palazzi di gorgonzola ieri sera. e se sono viva a raccontarvi questi fatti, consideratemi come william holden nell'incipit di viale del tramonto.

questo amore
non e' una stella
che al mattino se ne va






07 marzo 2004

MERY TERRY ART DIRECTOR
due di notte.
uno squillo.
io dormo, a dirla tutta.
alzo il telefono.

-pronto?
-ciao ilenia, so' io!
-io chi?
-maria tereza!
-ah, dimmi!
-zenti, devi azzolutamende cambiare il templeit del tuo blog
-e perché mai?
-mo' non rombe cazzo e vai in gamera tua a rifarlo, zu.

e io così faccio. spinta dalla voglia di non ucciderla, le obbedisco. mi alzo e con gesti meccanici, abitudinari - benché a tratti abusivi - taglio, incollo, ridisegno. sistemo. altero. torno indietro. torno avanti.

ed eccoci qui. col nuovo template. a me piace. a mery terry, anche.

mi inquieta.

io mi capisco ne so qualcosa
ma non capisco se mi capisce

05 marzo 2004

CONTRAPPASSO OTORINOLARINGOIATRICO
venne quel venerdi'. quello in cui avrei dovuto farmi la A1 in compagnia di mery terry, scammy, burry, provoly e compagnia bella. e mi vedevo li', sigillata dai finestrini per il freddo intenso, alla guida della mia sportivissima auto con una molletta da panni sul naso. non tanto per emulare amy march, quanto per difendermi dal fetore delle casearie passioni della mia coinquilina. per quell'occasione, co-passeggera.
e invece un dio di un qualche tipo esiste. e la mattina mery terry mi chiama.

-pronto?
-si', chi e'?
-ciao ilenia, sono io!
-io chi?
-maria teresa!
-ah, dimmi!
-senti, io sono influenzata. non posso venire con te a carpi. ho chiamato il medico e viene a visitarmi oggi pomeriggio. preferisco stare a casa e riguardarmi. ci vediamo prossima settimana, ok?
-ok

riaggancio e mi accorgo che qualcosa non torna. chiamo mery terry.

-pronto?
-si', chi e'?
-ciao teresa, sono io!
-io chi?
-ilenia!
-ah, dimmi!
-senti... ma eri tu prima?
-prima quando?
-prima... al telefono...
-certo che ero io!
-eppure c'e' qualcosa che non mi quadra
-perche'?
-e' come se non fossi davvero tu. prova a dire "carrefour?"
-carrefour
-di' "sciopero"
-sciopero
-ok... dimmi "ho sentito"
-ho sentito
-ho pensato?
-ho pensato
-AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH! perche' non dici carrefu', sciobero, ho zentito e ho penzato?
-ah, no! non ti preoccupare! parlo strano perche' ho il naso chiuso! appena passa il raffreddore torno a esprimermi come al solito!

evidentemente esiste una forma di rinite che spedisce il muco e il catarro a lubrificare l'area di broca. devo dire che questa rinite e' una figata. speravo fosse cronica invece dura il tempo di uno starnuto. porco cazzo.

dopo quel weekend mery terry si e' presa le ferie ed e' andata 2 settimane dai suoi a potenza. due settimane in cui ho potuto dedicarmi ad ogni genere di attivita' che procura gioia. prima tra tutte stare in casa senza di lei.
ieri pero' era il MT Day: Mery Terry sbarcava alla stazione centrale e tornava a milano. io ero a cena quando e' suonato il campanello. apro la porta e vedo un muro: scatoloni, borse, valigie, sacchetti.

-babbo natale, o sei in anticipo o sei in ritardo.
-ma che babbo natale!
-se sei dell'ups torna da dove sei venuto!
-OVIESSE, non ups!
-c'e' solo una demente al mondo che puo' scambiare l'UPS con l'OVIESSE!
-...ileeeeeeeeeeeeeeeeeee'.......zo' io!

ok, e' mery terry. senza rinite.

-ileeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee'!
-eccalla'! come mi sei mancata! disse lei ostentando un affetto inesistente
-tu no! disse l'altra ostentando la sua faccia di merda
-dove sei?
-in ascenzore!
-questi pacchi sono arrivati qui da soli o camminando per la freschezza degli alimenti?
-no, li ha bortati su jenny!
-ah, la tennista?
-no, il mio fidanzato!

tra johnny e jenny il passo e' stato breve. tra johnny e jenny ho avuto un repentino deliquio.

-jenny?
-zi', jenny tiene pure la magghina!
-e ti e' venuto a prendere in auto?
-zi'
-in centrale?
-no, a botenza!
-prego?
-e' venuto ggiu' a gonoscere i miei!
-scuza, ma da quanto state insieme?
-ma un bel po'... zaranno anghe 30-32 giorni!
-e ti sembr... teresa, porco cazzo, vuoi uscire dall'ascensore che mi sento stupida a parlare con qualcuno che non vedo?

e' li' che sbaglio. io sbaglio quando credo che non mi aspetti mai nulla di brutto. se avessi attraversato la porta di stargate non mi sarei trovata in una dimensione cosi' straniante. si spalanca la porta dell'ascensore ed esce una parrucca nera.

-teresaaaaaaaaaaaaaaaaa.... allora esci?
-stoqqua!
-tu non puoi essere maria teresa... lei e' bionda!
-non biu'! ora sto mora come a tte!

presente quelle parrucche che si usano per fare i clown? quelle ricce ricce ricce tipo michael jackson ai tempi dei jackson five, quando jacko era cosi' piccolo che si sarebbe molestato da solo? ecco, lei aveva in testa una di quelle robe li'. con l'unica differenza che il bulbo del capello era saldamente inserito nella sua scatola cranica.

-senti capodoglio geneticamente modificato, togliti quella cazzo di roba sintetica che hai in testa che se pigli fuoco poi mettiamo a maggese tutta la campagna dell'oltrepo!
-guarda che quezti so' i miei gapelli!
-ma e' impossibile! nessun essere umano puo' avere un simile timballo tricotico per sua stessa volonta'! che ti hanno fatto?
-zo' andata dalla parrucchiera!
-ma la parrucchiera la fa di secondo mestiere, vero? di primo fa senza dubbio i folletti della vorwerk?! oppure sei rimasta in una lavatrice AEG mentre andava in centrifuga?
-sei invidioza
-di cosa?
-della mia bellezza
-ma hai bevuto dell'acquaragia e ti sei scolorita i neuroni a stare al sole?
-no, tu rogni perche' so' piu' bbella di te
-ma sei hai un culo cosi' grosso che se scoreggi in sacco di coriandoli e' carnevale tutto l'anno!
-tu sei invidioza dei miei gapelli e di jenny. berche' io ho il fidanzato e tu no
-guarda, per i capelli sorvolerei prima che io ti offenda e dica cose che andrebbero nel guinness dei primati
-pero' a jenny me lo invidi! e' anche zardagnolo!
-sardo, rimbambita! e poi dovrei vederlo prima!
-ma io qua ssono!
-qua dove?
-diettro gli scattolloni!

ed e' li' che fa capolino, da dietro una barriera cartonata, il piccolo francis sarrabusico: 1 metro e 20 senza rialzo nelle scarpe.

-teresa, ti serviva un nano da mettere in giardino?
-eh?
-piacere... ilenia
-piaccere: gennaro detto jenny
-con la j o con la g?
-con la jenny
-ah
-di dove sei, mio novello zola?
-di ccagliari.
-e come hai conosciuto maria teresa?
-l'agghio conosciutta a...
-jenny vai dendro a ziztemare le zcatole... boi barliamo!
-teresa che cafona...
-mo' non deve parla'... deve mette a pozto la robba noztra...
-nostra?
-zi'. l'ha pagata lui ma e' mia.
-chiaro.
-zenti ileeeeeeeeeeeeeeeee'...
-avanti, dimmi. perche' ho come la sensazione che mi stia pr roncolare tra capo e collo una mazzetta da minatore?
-volevo di'... stanotte jenny dorme qui
-ah! pensavo peggio... vai tranquilla, non c'e' problema... buonanotte
-non hai gapito. dorme con te
-COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA??????????? E' il tuo fidanzato, perche' deve dormire con me?
-perche' e' zconveninte se dormiamo inzieme! al ministratore del palazzo ho detto che e' il tuo fidanzato ma ghe faccio finta che zta con me perche' i tuoi zono gontrari al vostro amore! saro' romantiga?
-piu' che romantica mi sembri una deficiente con la patente A! e' il tuo fidanzato e io mi prendo pure la colpa di essere un'amante abusiva?
-mica vorrai che faccio la figura della poco di bbuono! mo' non rombe cazzo e vai in gamera tua.

mi dispiace solo una cosa di quella notte. di non aver centrato l'auto di jenny mentre paolo e francesca del sud volavano dal balcone della cucina. ma la prossima volta non sbaglio: sono iscritta a un poligono di tiro, adesso.

io ti capisco ne so qualcosa
esser civile come pesa.